Seiane

Seiane
insediamento
(HR) Žejane
(RO) Jeiăn
Seiane – Veduta
Seiane – Veduta
Localizzazione
StatoCroazia (bandiera) Croazia
Regione Litoraneo-montana
ComuneMattuglie
Territorio
Coordinate45°26′17″N 14°11′49″E
Altitudine618 m s.l.m.
Superficie22,875 km²
Abitanti141 (2001)
Densità6,16 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale51211
Prefisso(+385) 051
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Seiane
Seiane

Seiane[1] (in croato Žejane, in istrorumeno Jeiani o Jeiăn) è un centro abitato della Croazia, frazione del comune di Mattuglie.

Ogni anno vi si organizza una festa carnevalizia, e i partecipanti vengono chiamati "zvončari" ("campanari").

La bandiera degli Zvončari

Geografia fisica

Seiane si trova a 14 km a nord-ovest di Abbazia, la città più vicina, sul lato nord del monte Ciceria a 4 km a nord della cima del Šije, e a 3 km a sud est del villaggio di Mune.

Appartiene geograficamente all'Istria, al villaggio e al comune di Mattuglie, nella Regione litoraneo-montana.

Storia

Verso il 1460 un consistente numero di pastori istrorumeni (detti comunemente cici) si insediò a Seiane[2]. La chiesa cattolica di Santa Andrea (Sveti Andrija in croato) è stata costruita nel 1990. Attualmente la pastorizia, che storicamente fu l'attività tradizionale della zona, è quasi scomparsa. Ancora oggi sopravvive tra gli abitanti la lingua istrorumena, ma una percentuale importante degli ultimi parlanti è anziana[3].

Società

Evoluzione demografica

Popolazione secondo anno[4]
1857 1869 1880 1890 1900 1910 1921 1931 1948 1953 1961 1971 1981 1991 2001
505 546 531 565 601 596 547 540 511 494 383 379 250 189 141

Lingue e dialetti

Seiane è l'unico villaggio nel nord della penisola istriana, dove si parla ancora jeiånschi, in una delle due varianti della lingua valacca istriana o istro-rumeno, come lo chiamano ancora oggi i linguisti.

Latinofoni, lo sono la maggior parte dei rumeni che sono stati costretti a emigrare dall'Istria in Italia poco dopo la seconda guerra mondiale, all'indomani dell'annessione della penisola alla Jugoslavia. Il loro numero è stato notevolmente ridotto a causa di assimilazioni da parte delle popolazioni circostanti delle diverse nazionalità, italiane e/o croate. I valacchi istriani erano conosciuti come pastori, ma anche come carbonai, produttori di aceto e venditori ambulanti. Si presume che si fossero insediati in Istria nel XII secolo, dal momento che un certo Radul è indicato come loro principe e Radul è dall'origine del nome chiaramente rumeno. Tuttavia, si hanno prove documentate della loro presenza già dal 1329, quando cronache serbe parlano di valacchi residenti in questa regione. Ciò suggerisce che gli istro-rumeni abitarono in Istria già dal XIV secolo o addirittura antecedentemente. Alcuni storici e linguisti suppongono che rumeni e croati dell'Istria, valacchi della Transilvania, si insediarono qui, quasi 1000 anni fa, e altri, fuggirono dalla loro terra d'origine durante il periodo delle prime incursioni turche[5].

Note

  1. ^ Atlante stradale d'Italia, Touring Editore, 1998, tav. 20.
  2. ^ Dario Alberi, Istria: storia, arte, cultura, Trieste, Lint, 1997, p. 230.
  3. ^ Riccardo Pasqualin, "Cicio no xe par barca..." gli istroromeni boscaioli dei veneziani, in Storia Veneta, n. 77, Padova, Elzeviro, giugno 2024, p. 19.
  4. ^ - Republika Hrvatska - Državni zavod za statistiku: Naselja i stanovništvo Republike Hrvatske 1857.-2001.
  5. ^ (EN) Istroromanians in Croatia

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