Santuario di Notre-Dame-des-Neiges
Il santuario di Notre-Dame-des-Neiges (pron. fr. AFI: [nɔtʁə dam de nɛʒ]) sorge in località Machaby (pron. fr. AFI: [maʃabi]) a 696 m s.l.m. nel comune di Arnad e fa parte degli antichi santuari valdostani posti in località isolate e meta di processioni devozionali. Il SantuarioIn un vallone profondo e fitto di castagni, abbandonata la carrozzabile che parte da Arnad, una strada sterrata, l'antica mulattiera Pavià du Bioley, conduce al suggestivo santuario dedicato alla Madonna delle Nevi posto a mezza costa, prima di arrivare al villaggio di Machaby e al forte ristrutturato negli anni 2000. All'inizio del sentiero un cartello di informazione per i turisti ci fornisce le seguenti notizie: «Si sa per certo che il santuario esisteva già nel 1503, ma era di dimensioni molto ridotte rispetto a quelle attuali. Nel 1687 l’edificio fu ricostruito mantenendo intatto il vecchio presbiterio; nel 1689 vennero aggiunte le navate laterali e la sacrestia. L'architrave della porta d'ingresso è datato 1687 ed il portico 1735; il campanile fu costruito nel 1723. Il presbiterio presenta una volta a cupola affrescato dai pittori Artari[1] e sorretta da tamburo ottagonale. L'edificio è a tre navate suddivise da colonne in pietra e da due pilastri in prossimità dell'altare maggiore. Le pareti interne sono ricoperte da ex voto, tra cui un gran numero di stampelle. L'altare maggiore, con quattro colonne lisce a base tortile e architrave ad arco spezzato, risale al XVII secolo. Nella nicchia centrale era posta la statua in legno scolpito e dipinto della Madonna, ora conservata nella chiesa parrocchiale di Arnad. Nelle navate laterali si trovano due altari databili al XVIII secolo. Degno di nota è il pulpito in pietra sorretto da colonnine, forse del XVII secolo. In un corpo separato, dietro il santuario, sono affrescati, all'interno delle nicchie, i Misteri del Rosario. Nel piazzale antistante vi sono una croce in pietra e le statue litiche di San Grato e di San Girolamo. In prossimità del sagrato si trovano due grandi edifici costruiti nel XIX secolo per ospitare i pellegrini.» Ogni anno, come si ricava dalle memorie degli abitanti del luogo riguardo all'arco di tempo tra 1800 e 1900 fino agli anni 60, la prima domenica del mese di maggio, il 5 agosto e la domenica più vicina a tale data vi si celebrava la festa della Madonna delle Nevi, i pellegrini giungevano a piedi anche da luoghi lontani per l'epoca: per esempio tutti gli anni proveniva da Biella un nutrito gruppo di pellegrini che trovava rifugio nelle strutture preposte nei pressi del santuario e nel pianoro sovrastante denominato Praduegne che fungevano anche da luoghi di ristoro dove si poteva pranzare. Entrambe le date di Maggio e di Agosto riconnettono il luogo come anche la pietra della fertilità agli antichi rituali (primaverili e del raccolto) delle feste celtiche di Beltane (a Maggio ) e di Lughnasa (Agosto).[2] Aperto al pubblico per le Giornate FAI d'Autunno nel 2020[3], Il santuario è stato restaurato nel 2022.[4] Le statueUn'antica leggenda vuole che il Santuario sia stato costruito sul luogo in cui fu rinvenuta la statua lignea della Madonna: secondo tale leggenda, i pastori che l'avevano trovata in un cespuglio la sistemarono subito nell'oratorio del villaggio sovrastante; ma, miracolosamente, il giorno dopo, la statua era di nuovo nel medesimo cespuglio, come ad indicare il luogo prescelto per il sacro edificio[2]. Alcune guide turistiche parlano della presenza di altre statue litiche - coeve di quelle, tuttora presenti, di San Grato (patrono della Valle d'Aosta) e di San Girolamo - poste prima dell'arrivo al santuario: esse avrebbero costituito il gruppo mutilo di un Calvario scolpito in pietra nera. Tale gruppo scultoreo, assieme alle nicchie con i Misteri del Rosario, qualifica il santuario di Machaby come abbozzo di Sacro Monte[5]. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
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