SS 433 (astronomia)
SS 433 è una stella binaria a raggi X posta a quasi 18.000 anni luce[1] in direzione della costellazione dell'Aquila. La componente primaria è un buco nero oppure una stella di neutroni[2], pp. 23–24., mentre la compagna risulta, dall'analisi dello spettro, una stella di classe spettrale A in avanzata evoluzione[3]. SS 433 è un microquasar, il primo mai identificato[4]. SS 433 si trova al centro del resto di supernova W50 che si ritiene abbia un'età di circa 10.000 anni.[5] La stella primaria è quanto rimane del nucleo collassato dopo l'esplosione della supernova. SS 433 ha una magnitudine apparente di 14 nello spettro visibile[6] ed è sia una sorgente di onde radio che di raggi X e raggi gamma [7]. Il nome del sistema è legato ai suoi scopritori: si trattava infatti del 433° oggetto del catalogo delle stelle con marcate linee di emissione redatto nel 1977 dagli astronomi Nicholas Sanduleak e Bruce Stephenson della Case Western Reserve University[4]. Il sistemaLa compagna sta cedendo massa tramite un disco di accrescimento formatosi attorno alla componente principale. La materia, mentre precipita a spirale lungo il disco verso l'interno, aumenta di temperatura; tale riscaldamento causa l'emissione di intensi raggi X e getti di idrogeno surriscaldato in entrambe le direzioni lungo l'asse di rotazione del disco. La materia nei getti raggiunge il 26% della velocità della luce[2], pp. 23–24; [8], p. 508.. Dal fatto che la compagna abbia vissuto più a lungo della primaria si deduce che quest'ultima avesse una massa iniziale inferiore, stimata tra le 3[2], p. 25 e le 30[9] masse solari. Il periodo di rivoluzione delle due stelle è di 13,1 giorni[8], p. 510.. Dati osservativiI getti formano un angolo di circa 20° con l'asse di rotazione del disco. I getti e il disco sono soggetti ad un moto di precessione con un'inclinazione di circa 79° rispetto ad una linea immaginaria diretta dal Sole verso SS 433. Il periodo di precessione è di circa 162,5 giorni[2]. A causa della precessione i getti si avvicinano e allontanano dalla Terra dando luogo, nello spettro visibile, a spostamenti verso il rosso alternati a spostamenti verso il blu a causa dell'effetto Doppler[8], p. 508.. Nel loro movimento rotatorio i getti descrivono nello spazio una forma elicoidale divergente[10]. Nell'impattare il resto della supernova ne distorcono la forma[11]. Ulteriori osservazioni condotte nel 2004 per 42 giorni consecutivi con l'ausilio del Very Long Baseline Array hanno permesso di capire che i getti si scontrano con della materia divenendo brillanti. Poiché i brillamenti si ripetono, si suppone l'esistenza di altri getti di materia più lenti che ripopolano l'area precedentemente spazzata. Questi ulteriori getti potrebbero nascere dall'interazione dei venti stellari della stella compagna e del disco[12][13]. Osservazioni effettuate nel 2019 in onde sub-millimetriche presso ALMA hanno confermato le precedenti misurazioni spettroscopiche che indicavano la probabile direzione dei getti ed il motivo per cui siano ancora molto caldi a grande distanza.[14] Lo spettro di SS 433 non è affetto unicamente alla precessione del getto: infatti anche correggendo per questo effetto rimane una componente non variabile di spostamento verso il rosso corrispondente ad una velocità di circa 12.000 km/s. Questa non corrisponde alla reale velocità di allontanamento dalla Terra ma anche agli effetti della dilatazione del tempo: la radiazione emessa nel getto relativistico appare oscillare a frequenza più bassa quando vista da un osservatore esterno in quiete e quindi la sua radiazione risulta spostata verso il rosso[8], p. 508.. Note
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