I Rosetta sono un gruppo musicale post metal statunitense, il cui stile incorpora elementi di post-hardcore, drone doom, e musica ambient creando un sound atmosferico che richiama quello di band come Neurosis, Isis[6] e anche di Stars of the Lid (citati dai Rosetta stessi come maggiore influenza),[7] e definito da alcuni anche "space metal".[1] Infatti, i membri della band sono dei grandi appassionati di astronomia e viaggi spaziali.[7]
Storia
I membri dei Rosetta erano tutti compagni di scuola ai tempi delle superiori, ed hanno fatto parte di band diverse prima di decidere di suonare assieme, peraltro all'ultimo minuto e dopo solo 3 prove, in un concerto. Lo show si tenne il 20 agosto 2003 e fu in gran parte improvvisato. Proprio grazie a questo concerto i 4 musicisti cominciarono a lavorare seriamente insieme arrivando, infine, a produrre il primo demo ufficiale[7] che raccolse subito l'interesse della Translation Loss Records. Il nome della band non viene dalla Stele di Rosetta, ma fu scelto piuttosto per la sua femminilità e bellezza.[4]
Il loro album di debutto, The Galilean Satellites, è costituito da due dischi della durata di un'ora ciascuno (uno più avvicino alla musica metal, l'altro più vicino a quella ambient) sincronizzati insieme. Sebbene originariamente le parti metal e quella ambientali dovessero essere un tutt'uno in un sol disco, la band aveva abbastanza materiale per creare due dischi.[7]
Il loro secondo album, Project Mercury, uno split con i Balboa, fu distribuito nell'aprile del 2007. Dopo un intero tour negli Stati Uniti a luglio, il secondo album solista della band, intitolato Wake/Lift,[8] fu pubblicato il 2 ottobre,[9] di nuovo per la Translation Loss. La distribuzione di Wake/Lift fu accompagnata da alcuni tour negli Stati Uniti e seguita da un tour australiano nel giugno del 2008.
Discografia
- Album in studio
- EP
- Split
- Colonne sonore
- 2007 - Rosetta: Audio/Visual Original Score
- Raccolte
- 2016 - A Dead-Ender's Reunion
Note
- ^ a b Jason Jackowiak, Rosetta: The Galilean Satellites review, su splendidezine.com, Splendid Magazine, 30 dicembre 2005. URL consultato il 13 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
- ^ Rosetta - The Galilean Satellites, su aquariusrecords.org, Aquarius Records. URL consultato il 3 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
«Disc one is definitely the core, a dense raging avant post metal juggernaut»
- ^ Rosetta - The Galilean Satellites, su crucialblast.net, Crucial Blast. URL consultato il 3 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2006).
«The post-metal connection is made complete with some as-always terrific vector chaos from package designer Aaron Turner from Hydra Head/Isis territory»
- ^ a b Sean Butze, Josh Coppola, Rosetta: A Metal Odyssey, su SonicFrontiers.net, 5 settembre 2007. URL consultato il 6 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- ^ Rosetta - The Galilean Satellites, su lordsofmetal.nl, Lords of Metal. URL consultato il 13 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
- ^ ROSETTA: The Galilean Satellites, su StonerRock.com, 19 novembre 2005. URL consultato il 13 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
- ^ a b c d Chris Elmore, Interview: Rosetta, su Indieworkshop.com, 26 ottobre 2005. URL consultato il 13 giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2006).
- ^ Wake/Fall, The PRP, 12 agosto 2007. URL consultato il 14 agosto 2007.
- ^ Mixing Translated, The PRP, 8 giugno 2007. URL consultato il 13 giugno 2007.
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su rosettaband.com.
- (EN) Rosetta, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Rosetta / Rosetta (altra versione), su Bandcamp.
- (EN) Rosetta, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Rosetta, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Rosetta, su Billboard.
- MySpace ufficiale, su myspace.com.
- Translation Loss Records, su translationloss.com.