Romanzo russo
Romanzo russo è il secondo romanzo dello storico Alessandro Barbero, edito per la prima volta nel settembre 1998 da Mondadori. Il sottotitolo del romanzo è Fiutando i futuri supplizi, un verso (citato nel romanzo) di Osip Mandelstam, il grande poeta russo vittima delle grandi purghe staliniane.[1] Ambientazione storicaIl romanzo è ambientato in Russia, nel periodo immediatamente precedente alla caduta del Muro di Berlino, ovvero nella seconda metà degli anni ottanta. A tale periodo di transizione si riferisce il sottotitolo del romanzo, ossia fiutando i futuri supplizi. TramaIl professore Viktor Obilin è relatore di tesi della studentessa Tanja Borisovna, decisa ad approfondire la storia dei quadri del Partito comunista degli anni precedenti. Questa prima indagine si intreccerà con una seconda, quella del giudice Nazar Kallistratovic Lappa, che indaga su un assassinio e una terza, quella dell'attore ebreo Mark Kaufmann ossessionato dallo sterminio nazista di Odessa degli ebrei nel '43, nel quale sono coinvolti i suoi antenati tra le vittime. Influenze«Per avere una qualche griglia di riferimento io ho avuto questa idea demenziale se ci penso adesso: ricalco esattamente la trama de I promessi sposi. Il [mio] romanzo ha un numero di capitoli esattamente uguale ai Promessi sposi. Il [mio] romanzo comincia con un professore, che poi nel resto del romanzo non c'entra più moltissimo e che è il professore con cui Tania deve fare la sua tesi di dottorato. È un personaggio un po' vigliacchetto che all'inizio del romanzo riceve la visita di due figuri piuttosto inquietanti che gli dicono: "Ma questa ragazza cosa si è messa in testa? Questa ricerca non s'ha da fare". Poi la cosa si è un po' persa, ma per esempio il principale antagonista, il generale del KGB di Baku, corrisponde a don Rodrigo ed è il grande nemico di Tania, che a quel punto corrisponde a Lucia. Muore don Rodrigo nella grande peste di Milano e muore il generale nel terremoto in Armenia del 1988. Ci sono altre tracce [riconducibili a I promessi sposi], era una cosa che serviva a me per mettermi un ordine mentale, per sapere come far quadrare le varie cose.[2]»
Edizioni
Note
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