Assalto con arma bianca e arma da fuoco, accoltellamento
Altri crimini
Detenzione illegale di armi da fuoco, tentato omicidio, evasione, tentata evasione, stupro, rapina, sequestro di persona, violazione di domicilio, occultamento di cadavere
Succo era uno studente di quinta D del liceo scientifico Morin a Mestre. Il 12 aprile 1981, all'età di 19 anni, uccise i genitori, accoltellando per 32 volte la madre Maria e, dopo averne atteso in casa per tutto il giorno il ritorno, colpì col retro di un'accetta il padre Nazario nella loro casa di via Terraglio, 296. Dopo aver ucciso i genitori, ne occultò i cadaveri nella vasca da bagno piena d'acqua. Li uccise perché non gli facevano usare l'Alfasud di loro proprietà.
Fuggì poi da Mestre,[2] ma le indagini sull'omicidio dei genitori vennero indirizzate subito su di lui, che due giorni più tardi venne arrestato all'uscita di una pizzeria a San Pietro al Natisone, poco lontano dal confine con la Jugoslavia, dopo che era tornato brevemente sul luogo dell'omicidio.
Il 17 maggio 1986 approfittando di un permesso, evase dall'ospedale facendo perdere le proprie tracce. Fino al momento della fuga aveva tenuto un comportamento normale, diplomandosi e dando impressione di aver ritrovato un certo equilibrio mentale, tanto da ricevere il parere positivo in molte visite dai medici e dagli psichiatri che concessero il benestare ai permessi.[3]
Dopo la fuga dall'Italia, si rifugiò in Francia con documenti falsi e il cognome cambiato in "Kurt".[4] Qui commise altri cinque omicidi (un brigadiere della Gendarmeria Nazionale Francese, un medico, un ispettore di polizia e due donne[5][6]).
Tentò nuovamente di evadere dal carcere di Santa Bona di Treviso, improvvisando una conferenza stampa sul tetto del penitenziario con molta gente accorsa intorno al carcere[7].
Il 9 maggio 1988 l'Italia rifiutò di estradarlo in Francia; Succo fu nuovamente dichiarato irresponsabile dagli psichiatri, diagnosticato come «schizofrenico paranoico».
Nella notte tra il 22 e il 23 maggio 1988, nel carcere San Pio X di Vicenza, fu ritrovato morto, soffocato con un sacchetto di plastica riempito di gas.[8][9]
Elenco delle vittime
Maria Lamon e Nazario Succo, suoi genitori, uccisi a Venezia il 12 aprile 1981.
André Castillo, brigadiere della gendarmeria ucciso a Tresserve il 2 aprile 1987
France Vu-Dinh, uccisa a Annecy il 27 aprile 1987 (cadavere mai ritrovato)
Michel Astoul, ucciso forse a Sisteron il 27 aprile 1987 (corpo ritrovato il 28 ottobre seguente a Épersy)