Riserva naturale Laguna di Orbetello
La riserva naturale Laguna di Orbetello è un'area naturale protetta nei pressi della Laguna di Orbetello, in Toscana. La riserva è stata istituita nel 1998 e occupa una superficie di 1.533 ettari nella provincia di Grosseto[1]. StoriaFino agli anni sessanta del secolo scorso, la laguna di Orbetello, area di sosta e nidificazione di numerose specie di uccelli migratori era un'area aperta alla caccia. SIR"Laguna di Orbetello" è anche sito di interesse regionale (SIR), in parte compreso nell'omonima Riserva naturale. Una ridotta superficie del sito è compresa nella Riserva naturale Duna Feniglia e nella Riserva naturale Laguna di Orbetello di Ponente. Una parte del sito è un'Oasi WWF, gestita direttamente dal WWF Italia[2]. L'area costituisce uno dei più importanti ecosistemi lagunari d'Italia. Area di elevatissimo valore ornitologico esolo parzialmente inclusa fra i siti ICBP, è di interesse nazionale per lo svernamento di Anas acuta, Anas strepera, e Anas Clypeata. A livello regionale è il sito più importante per lo svernamento di Fulica atra. È anche l'unico sito peninsulare in cui ha nidificato Phoenicopterus roseus, comunque svernante in numero elevato[2]. È la principale, insieme alla Riserva naturale Diaccia Botrona, area della costa tirrenica per la sosta delle specie ornitiche legate agli ambienti salmastri[2]. Presenza tra i mammiferi del predatore Martes martes[2]. I principali elementi di criticità interni al sito sono[2]:
I principali elementi di criticità esterni al sito sono[2]:
I principali obiettivi di conservazione da adottare sono[2]:
Indicazioni per le misure di conservazione[2]:
Negli ultimi anni si è fatta sempre più sentire la necessità di un Piano di Gestione specifico del sito. La Riserva naturale provinciale è attualmente dotata di un regolamento, valido per l'intero sistema di riserve della Provincia di Grosseto. Pur non risultando uno strumento obbligatorio, ai sensi della L. R. 49/95, il regolamento prevede la realizzazione di appositi piani di gestione per ogni riserva. Per la porzione di territorio gestita dal WWF, vige un regolamento di gestione, valido per l'intero sistema delle Oasi del WWF Italia. Per la Riserva statale è stato recentemente prodotto il Piano di Gestione. Per questo è viva la necessità di piani di settore. A conclusione di un progetto LIFE Natura, incentrato sulla conservazione e il recupero di alcuni siti idonei per la nidificazione e la sosta di uccelli acquatici, è stato redatto un piano per il mantenimento e l'incremento dei risultati ottenuti, nel quale vengono descritti dettagliatamente gli interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione descritti ai punti 3) e 4).[2] TerritorioLa riserva tutela una zona umida retrodunale di importanza Internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, la quale costituisce la laguna interna più grande del mar Tirreno. GeomorfologiaLa tipologia ambientale prevalente nel SIR è la principale area lagunare della costa tirrenica. Oltre agli specchi d'acqua, sono presenti aree piuttosto estese (ai margini della laguna e in alcune casse di colmata in essa presenti), con vegetazione dei suoli salmastri annua e perenne. Comprende anche un tratto del Tombolo della Giannella, con spiagge e dune con vegetazione arbustiva e arborea. Le altre tipologie ambientali rilevanti sono le aree agricole e i pascoli, le modeste superfici di palude d'acqua dolce, gli impianti di pini. FaunaL'avifauna rappresenta la componente più importante della fauna della riserva ed è rappresentata da specie rare come l'aquila anatraia minore (Aquila pomarina), l'aquila di mare (Haliaeetus albicilla), l'airone guardabuoi (Bubulcus ibis) per citare le più rare, e poi limicoli, aironi, fenicotteri e anatre in quantità (germano reale, alzavola, mestolone, fischione, oltre all'elegante codone).[3] L'area umida di importanza cruciale per molte specie ornitiche migratrici, svernanti e nidificanti, è classificata come ‘sito chiave’ (key-site) per il chiurlottello (Numenius tenuirostris), specie prossima all'estinzione. Negli anni novanta vi sono stati i primi casi di nidificazione del fenicottero (Phoenicopterus roseus), svernante con contingenti di migliaia di individui, nell'Italia continentale e peninsulare. È presente un'importante colonia di Ardeidi; alla fine degli anni novanta si sono insediate, per la prima volta in Toscana, piccole colonie di due specie di sterne (Sterna albifrons e Sterna hirundo). Nel SIR, sono presenti il cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius), nidificante; il lanario (Falco biarmicus), svernante irregolare; il falco di palude (Circus aeruginosus), presente tutto l'anno e possibile nidificante irregolare; la moretta tabaccata (Aythya nyroca), migratrice e svernante irregolare; la volpoca (Tadorna tadorna), nidificante e svernante; l'averla cenerina (Lanius minor), nidificante; l'occhione (Burhinus oedicnemus), nidificante; il tarabuso (Botaurus stellaris), migratore e svernante; la sterpazzola di Sardegna (Sylvia conspicillata), nidificante e presumibilmente irregolare. Presenti per lo svernamento anche gli ibis eremita (Geronticus eremita), estinti in Europa da 400 anni, grazie ad un progetto di ricerca avviato dal Waldrappteam di Vienna[4]. Tra i rettili, nel SIR sono presenti la testuggine d'acqua (Emys orbicularis) e la testuggine di Herman (Testudo hermanni). Sono da considerare inoltre gli anfibi e i mammiferi della duna litoranea.[3] Nel SIR si segnala la presenza di cospicui popolamenti ittici, d'interesse conservazionistico, oltre che economico. FloraLa vegetazione è costituita dalla pineta litoranea a pino marittimo e pino domestico e dalla vegetazione sclerofillica con ginepro fenicio e ginepro coccolone, fillirea, alaterno, smilace, lentisco e mirto, leccio, sughera con orniello e roverella nelle zone più umide. Nel SIR ci sono popolamenti floristici caratteristici delle lagune salmastre e dei suoli salsi. Attività e strutture ricettiveL'oasi di Orbetello comprende tre itinerari.
Percorsi natura, capanni per l'osservazione degli uccelli, giardino delle farfalle, materiale didattico ed infine un Centro di educazione ambientale realizzato all'interno di un casale spagnolo del 1600, dotato di sala riunioni, spazi destinati ad attività didattiche e allestito con mostre tematiche. Altri tre casali più recenti sono adibiti a foresteria, con disponibilità di circa 60 posti letto, una grande sala mensa e una cucina. Il servizio foresteria per gruppi è attivo su prenotazione. Parte dell'energia utilizzata dalla struttura proviene dall'impianto a pannelli fotovoltaici. Il Centro Visite è gestito dal WWF Italia e parte dell'area è di proprietà dell'Associazione[5]. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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