Il rinascimento timuride è un'epoca artistica, culturale e scientifica brillante instauratasi nel XV secolo dai Timuridi, dai discendenti di Tamerlano, soprattutto nelle due città di Herat e Samarcanda. Fu descritto come un incontro glorioso per il Quattrocento italiano.
La città di Herat rivaleggiava con quella di Firenze come il centro di una rinascita culturale.[1][2] Il periodo diffuse nel mondo islamico lasciando profondi impatti nell'Asia medievale.[3]
Gli attori principali di questo periodo sono stati, in particolare:
Shah Rukh (1377-1447), il più giovane dei quattro figli di Tamerlano, grande emiro installato a Herat dal 1409 al 1447. Ha avviato il rinascimento timuride, aiutato a livello locale da sua moglie Goharshad e il loro figlio più giovane Baysunghur.
Il loro figlio maggiore Ulugh Beg (1394-1449), governatore di Samarcanda ha attaccato suo padre Shah Rukh, il più grande emiro del 1447-1449, era un astronomo eccezionale.
Husayn Bayqara, il grande emiro era installato a Herat dal 1469 al 1506, fu un grande mecenate e fece lavorare il mistico persiano e poeta Jami, il poeta turco Mir Alisher Navoi e il pittore Behzad, grande maestro della miniatura persiana.
L'originalità del movimento culturale timuride è che permise lo sviluppo del chagatay come lingua letteraria (Mir Alisher Navoi, fondatore della letteratura classica chagatay) accanto ai grandi autori in persiano (Jami, gli storici Mirkhond (1433-1498) e Khondemir). Ciò permetterà più tardi a Babur, il primo dei Grandi Moghul indiani, di scrivere la sua vita, il Baburnama interamente in turco chiaghatay. L'India ereditò il Rinascimento Timuride tramide i Moghul[4][5][6] lasciando anche un'influenza significativa sull'impero Ottomano e sui PersianiSafavidi.
Note
^(EN) Periods of World History: A Latin American Perspective, p. 129
^(EN) The Empire of the Steppes: A History of Central Asia, p. 465
^(EN) Victor Lieberman, Strange Parallels: Volume 2, Mainland Mirrors: Europe, Japan, China, South Asia, and the Islands: Southeast Asia in Global Context, C.800-1830, p. 712
^(EN) Lisa Balabanlilar, Imperial Identity in the Mughal Empire, 2012, p. 4
^(EN) John Curry, Erik Ohlander, Sufism and Society: Arrangements of the Mystical in the Muslim World, 1200–1800, p. 141