Le prime testimonianze di frequentazione del territorio di Rietine, o Retina,[2] risalgono al periodo etrusco, come dimostrerebbero alcuni ritrovamenti archeologici risalenti al III secolo a.C..[3][4] La prima menzione del borgo risale tuttavia al febbraio 1039, quando Azzo di Geremia dei Ricasoli vi redasse un atto notarile con il quale cedeva al fratello Ridolfo i diritti sul castello ed il contado di San Marcellino.[2][3][4]
Nella giurisdizione di Rietine rientrava anche il castello di Meleto, dimora dei Ricasoli, ricordata già nel 1083.[2] Ranieri Ricasoli di Meleto acquistò da Guarnellotto di Tornano un podere a Rietine nel 1258.[3]
Chiesa di Santa Maria, antica chiesa parrocchiale della frazione, si presenta in stile romanico, con facciata a capanna e murature in pietra. La chiesa è ricordata nel 1196 quando l'abate della badia a Coltibuono ne ottenne il patronato che fino ad allora era appartenuto ai Ricasoli.[2][3][4]
Architetture civili
Castello di Meleto, antico castello situato poco a nord-est di Rietine, risale all'XI secolo ed era possesso della badia a Coltibuono.[2] In seguito, fu proprietà della famiglia Firidolfi, e dette il nome al ramo dei Firidolfi da Meleto, prima di divenire Ricasoli.[2] Il castello fu uno dei più importanti baluardi fiorentini nella zona di confine tra Firenze e Siena, e poi una delle principali fortificazione nel Terziere di Gaiole della Lega del Chianti, tanto che più volte fu conteso e assediato. Nel XVIII secolo il castello venne trasformato in villa e dalla metà del XX secolo, una volta venduto dai Ricasoli, è sede di un'azienda agricola specializzata nella produzione di vino Chianti Classico.
Castello di Stielle, o Stiella, antico castello alto-medievale situato poco a sud del borgo, è ricordato in un atto del 25 maggio 964, dove si legge della vendita di una porzione di giuspatronato della chiesa di San Martino,[5] e poi nuovamente in un atto della badia a Coltibuono del 1196 che ne conferma la proprietà ai Ricasoli[3][4] e testimonia la presenza di una chiesa intitolata a San Niccolò.[5] Nel 1415 la chiesa porta il titolo di San Bartolomeo.[5] Il castello è stato poi abbandonato e trasformato in borgo con villa padronale.