Richard Parkes BoningtonRichard Parkes Bonington (Arnold, 25 ottobre 1802 – Londra, 23 settembre 1828) è stato un pittore romantico inglese, famoso per i suoi paesaggi[1]. BiografiaRichard Parkes Bonington nacque ad Arnold, vicino a Nottingham, in Inghilterra, da un disegnatore di ritratti e paesaggi e da un insegnante. Imparò ben presto dal padre ad utilizzare gli acquerelli e all'età di undici anni partecipò alla sua prima esposizione presso la Liverpool Academy: nel 1817 si trasferì a Calais con la famiglia e iniziò a prendere lezioni di pittura da François Louis Thomas Francia, che lo iniziò all'acquerellismo britannico. Nel 1818, la famiglia si spostò a Parigi, dove Richard incontrò Eugène Delacroix, di cui divenne ben presto amico fraterno:[1] lavorò per un certo periodo di tempo copiando i paesaggisti olandesi e fiamminghi al Louvre e nel 1820 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, dove ricevette lezioni da Antoine-Jean Gros. Durante questo periodo, prese l'abitudine di fare lunghe passeggiate nei sobborghi di Parigi e nelle campagne circostanti, prendendo appunti e schizzi per i suoi dipinti. Il primo di questi fu esposto al Salon del 1822 ottenendo riconoscimenti e premi. Durante un suo soggiorno inglese, compiuto assieme al fido Delacroix effettuò numerosi ritratti di celebrità, come Mazarino e Anna d'Austria, Enrico IV e l'ambasciatore di Spagna, Francesco I e la Regina di Navarra mirando soprattutto alla freschezza del colore e alla espressività dei sentimenti. Distante dalle polemiche fra romantici e classici, più affine ai paesaggisti settecenteschi si lasciò ispirare dalle vedute delle piccole località lungo la Senna, di Ruen, di Abbeville.[2] Bonington lavorò anche come litografo, illustratore ed architetto: illustrò i Voyages pittoresques dans l'ancienne France del Barone Taylor e produsse Restes et Fragmens, una raccolta di schizzi a soggetto medievale e classico. Nel 1824 vinse la medaglia d'oro al Salon insieme a John Constable e Anthony Vandyke Copley Fielding. Dopo il soggiorno italiano espose al Salon del 1827 una serie di narrazioni frutto di acquerelli e disegni ispirate dalle località visitate.[3] Morì a Londra di tubercolosi il 23 settembre 1828, all'età di ventisei anni. Le sue opere vennero valorizzati dal movimento impressionista, che ruppero lo schematismo delle regole accademiche a favore di una maggiore spontaneità e di un maggiore sguardo alla natura.[2]
Opere principali
Note
Bibliografia
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