Ramasin
Il darmasin, o ramassin, è una cultivar locale di susino, diffusa quasi esclusivamente nel territorio piemontese. Etimologia e storiaIl nome deriva dalla variante di dramassin o dalmassin (quest'ultima coltivata nel territorio monregalese) e, in italiano conosciuta anche come damaschina, in quanto fu importata in Europa dalla Siria, la cui capitale è, appunto, Damasco, dai Crociati del XII secolo. Altre ipotesi concordano sul fatto che la pianta fu importata direttamente dai saraceni durante le loro invasioni nel IX-X secolo [1]. La coltivazione poi, si prestò soprattutto ai microclimi collinari delle zone del Piemonte meridionale e di alcune zone della Liguria, ma anche ad alcune piantagioni nel Torinese e nel Chierese ad opera dei monaci benedettini del XIII secolo. DescrizioneIl frutto è una piccola susina, di approssimativamente 1,5 x 3 centimetri. Il colore è generalmente viola scuro e una delle sue caratteristiche peculiari è la facilità con cui è possibile staccare il nocciolo dalla polpa. Altre caratteristiche sono una polpa molto dolce e la buccia più ricca di pruina. Ecotipi
RiconoscimentiIl Ramassin (susino damaschino) del Saluzzese è stato riconosciuto come prodotto tradizionale dal ministero delle politiche agricole.[3] Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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