Ptilostemon greuteriIl cardo di Greuter (Ptilostemon greuteri Raimondo & Domina, 2006) è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, endemica della Sicilia.[1][2][3] EtimologiaIl nome della specie è un omaggio al botanico svizzero Werner R. Greuter. DescrizioneÈ una pianta perenne suffruticosa la cui forma biologica è camefita fruticosa (Ch frut), sono piante perenni e legnose (hanno un aspetto arbustivo), con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo. Può essere considerata anche Fanerofita cespugliosa. Il fusto e irregolarmente ramosa, alto 0,5-1,5 m con rami tomentosi. Si differenzia dalle altre specie del genere Ptilostemon per l'assenza di spine, l'aspetto arbustivo e la larghezza delle foglie[4][5][6][7][8][9] Le foglie sono picciolate (quelle basali) e sessili (quelle cauline); lungo il fusto sono decorrenti e disposte in modo alterno. La forma della lamina è intera (strettamente lanceolata) con bordi revoluti; i margini sono privi di spine. La pagina inferiore è bianco-fioccoso; quella superiore è verde. Dimensioni delle foglie inferiori: larghezza 2 – 4 cm; lunghezza 10 – 20 cm; quelle superiori sono ridotte: lunghezza 5 – 9 cm. Le infiorescenze (composte da 3 - 9 capolini) sono corimbose/racemose e lasse. Alla base del peduncolo sono presenti delle foglie che comunque non superano i capolini che sono discoidi e omogami (talvolta funzionalmente eterogami), sono formati da un involucro a forma campanulata composto da brattee (o squame) embricate e scalate su più serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le squame dell'involucro hanno delle forme da ovate a lanceolate e sono acuminate. Il ricettacolo, provvisto di pagliette a protezione della base dei fiori, può essere rivestito di pula (come il chicco del grano o del riso), oppure può essere setoloso, raramente è nudo (senza pagliette). Diametro dell'involucro: 1 – 2 cm. I fiori in genere sono tubulosi (del tipo actinomorfi)[10], e sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e fertili. Quelli periferici sono funzionalmente maschili e sterili.
Il frutto è un achenio con un pappo. Le forme dell'achenio possono essere obovoidi-fusiformi, compresse lateralmente (oppure no), con areole a inserzione diritta o laterale-abassiale; la superficie è liscia e glabra. Il pericarpo dell'achenio possiede delle sclerificazioni radiali spesso provviste di protuberanze. Il pappo è inserito su una piastra apicale all'interno di una anello di tessuto parenchimatico. Le setole del pappo sono disposte su una o più serie e sono decidue come un pezzo unico e si presentano barbate o piumate. In alcune specie il pappo è formato da squame scabre. Lunghezza dell'achenio: 3 – 4 mm. Lunghezza del pappo: 13 – 18 mm. Biologia
Distribuzione e habitat
FitosociologiaDiversi esemplari del cardo di Greuter penetrano anche nella prateria mediterranea ad Ampelodesmos mauritanicus e nella macchia mediterranea circostante.[1] Ptilostemon greuteri fa parte di comunità casmofitiche ove figurano altre entità endemiche e di interesse biogeografico come Anthemis cupaniana, Athamanta sicula, Brassica villosa subsp. bivoniana, Centaurea ucriae, Ceterach officinarum, Chamaerops humilis, Dianthus rupicola, Euphorbia bivonae, Erica multiflora, Euphorbia dendroides, Helichrysum rupestre, Notobasis syriaca, Teucrium flavum, Teucrium fruticans.[1] ConservazioneLa specie non compare negli allegati della Convenzione di Berna, né della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE Habitat[14]. La località ricade all’interno del SIC ITA010015 Complesso Monti di Castellammare Del Golfo. Ciò dovrebbe costituire una garanzia di conservazione anche nel medio-lungo termine, trattandosi di due popolazioni ad alto rischio di estinzione. TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. Il genere di questa pianta è descritto all'interno della sottofamiglia Carduoideae, mentre Cardueae è una delle 4 tribù della sottofamiglia. La tribù Cardueae a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Carduinae è una di queste).[2] Il genere Ptilostemon elenca 15 specie con una distribuzione mediterranea occidentale, 6 delle quali sono presenti spontaneamente sul territorio italiano.[3][7][8][18][19] FilogenesiAttualmente il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico della sottotribù Carduinae. In precedenza provvisoriamente era inserito nel gruppo tassonomico informale "Cynara Group".[8] La posizione filogenetica di questo genere nell'ambito della sottotribù, è abbastanza centrale tra i generi Cynara e Cirsium.[18][19] Il numero cromosomico della specie di questa voce è: 2n = 24 o 32.[9] I caratteri distintivi di questa specie nell'ambito del genere sono:[20][21]
Questi caratteri sono condivisi con la seguente specie (sono indicati alcuni caratteri distintivi della specie):[21]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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