Il barbetto goladorata è di colore verde vivo sopra, con un piumaggio più pallido di tonalità verde giallastro sotto; le ali sono di un blu intenso mentre sotto la coda è di colore verdastro. Il becco è nero scuro e di colore nero intorno agli occhi. La fronte è di un cremisi e la gola è arancione. Le zampe sono verdastre.[3]
Il barbetto goladorata è un uccello di piccole dimensioni, un esemplare adulto può raggiungere una massa corporea di 50-101 g.[4]
Il suo canto si articola prevalentemente da 2 sillabe ripetute simili a singhiozzi, talvolta sembrano fischiati.[6]
Il richiamo territoriale del maschio è un "pukwowk" molto rumoroso.[7]
Cibo ed Alimentazione
Il barbetto goladorata è interamente frugivoro che predilige nutrirsi tra i rami bassi e nel terreno. Si nutre principalmente del frutto del Peepul, Bur, altre specie di fichi e di guaiava.[5]
Riproduzione
Costruiscono il nido nelle buche naturale tra i rami degli alberi, solitamente in aprile, dove nidifica fino a quattro uova.[5]
Le uova del barbetto goladorata sono di un colore bianco puro.[5]
I giovani esemplari iniziano a volare a giugno.[5]
Tassonomia
Bucco franklinii era il nome scientifico proposto da Edward Blyth nel 1842 che descriveva un vivace barbetto verde con una gola dorata raccolto a Darjeeling.[3]
Fu inserito nel genereMegalaima, proposto da George Robert Gray nel 1842 che suggerì di usare questo nome al posto di Bucco.[8] Nel XIX e XX secolo sono stati descritti i seguenti esemplari zoologici di barbetti con gola dorata:[9]
La ricerca filogenetica molecolare sui barbetti ha rivelato che gli uccelli del genere Megalaima formano un clade, che comprende anche il barbetto ciuffoflammeo, l'unica specie inserita nel genere Psilopogon all'epoca. I barbetti precedentemente inseriti in questo genere sono stati quindi riclassificati sotto il genere Psilopogon.[7]
Sottospecie
A partire dal 2014 sono riconosciute due sottospecie di barbetti goladorata:[4][2]
P. f. franklinii (Blyth, 1842) – ai piedi dell'Himalaya, dal Nepal centrale alla Birmania settentrionale, al Laos e alla Cina sud-occidentale
La specie occupa un areale abbastanza vasto, all'interno del quale la popolazione sembra stabile. Per questo motivo la Lista rossa IUCN classifica Psilopogon franklinii come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
^ab(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Megalaimidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 30 ottobre 2020.
^abc(EN) Lester L. Short, Jennifer F.M. Horne e Guy M. Kirwan, Birds of the World, Cornell Lab of Ornithology, 4 marzo 2020, DOI:10.2173/bow.gotbar2.01. URL consultato il 29 ottobre 2020.