Processo secondario di CopenaghenIl processo secondario di Copenaghen fu celebrato presso il Tribunale distrettuale di Copenaghen tra il 1948 e il 1949 contro Karl Heinz Hoffmann e ad altri otto imputati tedeschi: sei furono condannati per i crimini commessi in Danimarca durante il periodo di occupazione nazista e tre furono assolti in appello. Base giuridicaNel settembre 1945, la Danimarca aderì all'Accordo di Londra[1] dell'8 agosto 1945 sul perseguimento dei principali criminali di guerra. Il 12 luglio 1946 fu promulgata la legge danese sui crimini di guerra, che consentiva di ricorrere in appello, sulla base dello Statuto[2] del Tribunale Militare Internazionale e della legge norvegese sul perseguimento dei criminali di guerra. La legislazione danese si spinse oltre lo Statuto del Tribunale pur omettendo l'accusa di cospirazione e, di conseguenza, i crimini di guerra diventarono crimini che violavano le disposizioni del diritto internazionale e danneggiavano gli interessi danesi. Dovevano essere puniti anche:[3][4] «Crimini contro l'umanità come l'omicidio, il maltrattamento di civili, prigionieri e marinai, l'uccisione di ostaggi, il saccheggio di proprietà pubbliche e private, il furto di denaro o altri oggetti di valore, l'interferenza con l'amministrazione dello Stato, l'ordine di punizioni collettive, la demolizione o altre distruzioni, tutti nella misura in cui l'atto è stato commesso in violazione delle norme di diritto internazionale applicabili all'occupazione e alla guerra, e anche per la deportazione o altre persecuzioni per motivi politici, razziali o religiosi in violazione dei principi legali danesi.[4]» ProcessoIl processo si svolse davanti al Tribunale distrettuale di Copenaghen e il verdetto fu emesso il 27 gennaio 1949. L'udienza per l'appello si svolse davanti all'Alta Corte Orientale e il verdetto fu emesso il 19 gennaio 1950.[5]
Note
Bibliografia
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