Prevenzione dell'AIDSLe diverse modalità di trasmissione dell'HIV (virus generalmente ritenuto responsabile dello scatenarsi dell'AIDS) sono ben note e riconosciute. Altrettanto ben note sono le modalità di prevenzione dal contagio. Tuttavia, recenti studi epidemiologici e comportamentali in Europa e Nord America suggeriscono che una consistente minoranza di giovani continui a praticare attività ad alto rischio e che, nonostante siano a conoscenza dell'AIDS, sottostimino il rischio di venire contagiati dall'HIV.[1] La trasmissione dell'HIV attraverso l'uso intravenoso di droghe è drasticamente calato e il contagio via trasfusione di sangue è praticamente obsoleto in queste popolazioni. Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIVAspetti scientificiI rapporti sessuali non protetti sono molto più a rischio dei rapporti protetti, con il rischio di trasmettere l'HIV da un partner infetto a uno non infetto attraverso un rapporto anale ricettivo molto più grande del rischio di trasmissione attraverso un rapporto anale insertivo o il sesso orale. Secondo il ministero della salute francese, la probabilità di trasmissione per atto varia dallo 0.03% allo 0.07% nel caso di rapporto vaginale ricettivo, dallo 0.02% allo 0.05% nel caso di rapporto vaginale insertivo, dallo 0.01% allo 0.185% nel caso di rapporto anale insertivo, e dallo 0.5% al 3% nel caso di rapporto anale ricettivo[2].
Studi epidemiologici provenienti dall'Africa subsahariana, Europa e Nord America hanno ipotizzato che approssimativamente esiste un rischio quattro volte maggiore di essere infettato da HIV in presenza di ulcere genitali come quelle provocate dalla sifilide e/o ulcera molle, e un significante rischio, sebbene minore, in presenza di MST come la gonorrea, clamidia e triconomiasi che causano localmente l'accumulo di linfociti e macrofagi.[3]
Durante rapporti sessuali il solo preservativo, che può essere maschile o femminile, può ridurre (il preservativo elimina il rischio di infezione se indossato correttamente), le possibilità di contrarre l'HIV. Deve però essere utilizzato durante tutto il rapporto di penetrazione in caso di partner sieropositivo o la cui sieropositività non è conosciuta, come può avvenire per rapporti occasionali. L'effettivo uso del preservativo e la protezione delle trasfusioni di sangue in Nord America e nell'Europa Centro-Occidentale sono ritenuti alla base del più basso tasso di incidenza dell'AIDS in queste regioni. Adottare questi metodi di prevenzione ha causato però in alcune regioni controversie e difficoltà, per esempio indicazione religiose che sconsigliano o condannano l'utilizzo dei preservativi.
Con il costante e corretto utilizzo dei preservativi vi è un rischio di contrarre l'infezione da HIV molto basso. Studi su un utilizzo assiduo del preservativo in coppie nelle quali solo uno dei partner è sieropositivo hanno mostrato tassi di incidenza di infezione del partner sano inferiori all'1% annuo. Il Telefono Verde AIDS e IST - 800.861.061In Italia il Telefono Verde AIDS e IST - 800.861.061 è un Servizio Nazionale, anonimo e gratuito, di counselling telefonico sull'infezione da HIV, sull'AIDS e sulle Infezioni Sessualmente Trasmesse collocato all'interno dell'area “Comunicazione” dell'Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (Dipartimento Malattie Infettive, diretto da Giovanni Rezza) dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma. Il servizio, istituito nel 1987 dalla Commissione Nazionale per la lotta contro l'AIDS e co-finanziato dal Ministero della Salute, ha costituito la prima esperienza di helpline pubblica, a copertura nazionale, impegnata in attività di prevenzione primaria e secondaria sull'infezione da HIV e sulle Infezioni a Trasmissione Sessuale rivolta alla popolazione generale. L'intervento di counselling telefonico erogato dagli esperti del Telefono Verde AIDS e IST - 800.861.061 consente di instaurare una relazione di aiuto professionale con la persona che telefona, di decodificare la sua domanda, di offrirle risposte personalizzate e, se necessario, di inviarla ai Centri diagnostico-clinici, alle Organizzazioni non governative e alle Associazioni di volontariato presenti sul territorio nazionale. Programmi governativiIl governo U.S.A. e alcune organizzazioni statunitensi hanno proposto l'Approccio dell'ABC (ABC Approach) allo scopo di ridurre il rischio di contrarre l'AIDS durante i rapporti sessuali:
Alcuni operatori sostengono che tale approccio potrebbe avere una funzione di riduzione dell'incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili, come l'AIDS, e l'hanno proposto in paesi in via di sviluppo[6]. Tuttavia, c'è chi sostiene che l'approccio ABC non è l'unica politica che questi paesi, come l'Uganda, avrebbero messo in atto, poiché l'Uganda ha sperimentato per la prima volta degli approcci utili a ridurre lo stigma sociale della malattia, parlando apertamente dei comportamenti sessuali, senza mettere da parte gli studenti delle scuole colpiti dall'HIV, persuadendo singoli o coppie a fare dei test e a servirsi dei consultori, migliorando lo status delle donne, coinvolgendo le organizzazioni religiose, coinvolgendo i guaritori tribali, e molto altro"[7]. Inoltre, occorre notare che non c'è alcuna prova conclusiva che i programmi basati sulla sola astinenza abbiano avuto successo in ogni paese del mondo nel ridurre la trasmissione dell'HIV. Questo è il motivo per cui l'uso del preservativo è caldamente consigliato insieme all'astinenza. C'è una certa confusione derivata dalla sovrapposizione con l'Approccio CNN. Cioè:
L'Approccio ABC è stato criticato anche all'interno delle coppie stabili, poiché un partner fedele di un partner infedele è comunque a rischio di AIDS[8]. Molti pensano che la combinazione dell'approccio CNN con l'approccio ABC potrebbe costituire la modalità ottimale per la prevenzione. CirconcisioneAttualmente una ricerca sta chiarendo una possibile relazione tra la circoncisione maschile, effettuata in alcuni contesti culturali, e l'HIV. Tuttavia l'UNAIDS crede che sia prematuro inserire la circoncisione nei programmi di prevenzione all'HIV.[9] Inoltre, esperti medici sudafricani ritengono che l'uso ripetitivo di coltelli non sterilizzati nel rituale della circoncisione degli adolescenti potrebbe favorire la diffusione dell'HIV.[10] Prevenire la trasmissione dell'HIV tramite il sangue e derivatiFondamenti scientificiCondividere e riutilizzare siringhe rappresenta il maggiore rischio di infezione non solo per HIV ma anche per l'Epatite virale B e l'Epatite virale C. Negli Stati Uniti un terzo di tutte le nuove infezioni da HIV possono essere ricondotte a questo tipo di scambi e quasi il 50% dei tossicodipendenti hanno l'epatite C.
Strategie di prevenzione
Trasmissione da madre a figlioFondamenti scientifici
Strategie di prevenzione
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia