Porto di Messina
Il porto di Messina, tra i più grandi e importanti del Mediterraneo, è oggi, con oltre 10 milioni di passeggeri trasportati all'anno, il primo in Italia nel settore. Il porto di Messina è anche tra i principali scali turistici del Mediterraneo, con un traffico annuo crescente di croceristi: 260.000 nel 2006, 300.000 nel 2007, 355.000 nel 2008 e 405.000 nel 2009. Nell'ambito portuale di Messina sono compresi anche gli approdi della rada San Francesco, utilizzati per l'imbarco degli autoveicoli sui traghetti verso Villa San Giovanni; gli approdi di Tremestieri, utilizzati per l'imbarco dei mezzi pesanti verso Villa San Giovanni e Reggio Calabria; il porto turistico "Marina del Nettuno", con una disponibilità di 160 posti barca. I servizi ferroviari di attraversamento dello Stretto sono assolti dalla stazione di Messina Marittima, contigua alla stazione di Messina Centrale. Il molo Norimberga, il più esteso tra quelli del porto messinese, è invece destinato all'attracco delle navi dell'autostrada del mare per Salerno e si estende nella zona della stretta penisola di San Raineri dalla caratteristica forma a falce, con i resti della Cittadella fortificata. StrutturaIl porto, che si apre sulla sponda occidentale dello stretto di Messina, è costituito da un'ampia insenatura racchiusa dalla tipica falce naturale, che delimita una superficie portuale di circa 820.000 m². Le aree portuali a terra, invece, occupano circa 50 ettari. La città di Messina si affaccia sul porto con il suo centro storico, sviluppatosi sin da prima dei tempi della colonizzazione greca sull'orlo del porto, tanto che l'originario nome siculo della città, Zancle ("falce") richiama proprio la forma del braccio portuale. L'imboccatura del porto, orientata a NW, è larga circa 400 metri e si estende tra il Forte San Salvatore e la sede operativa della capitaneria di Porto. La profondità media del bacino (a circa 100 metri dalle banchine) è di 40 metri, mentre i fondali in banchina sono ricompresi tra i 6,5 e gli 11 metri; questo consente l'accesso e l'attracco anche a navi di grosso tonnellaggio. Le undici banchine, attrezzate con gru, fisse e mobili, e dotate di binari per i collegamenti ferroviari, si estendono per un totale di circa 1.770 metri. CollegamentiQuesta lista è suscettibile di variazioni e potrebbe essere incompleta o non aggiornata. Il porto di Messina offre collegamenti con navi da crociera e con traghetti per:
Cantieristica navaleIl porto peloritano ospita, sulla sua falce portuale (per metà circa zona militare) alcuni cantieri navali privati e quelli pubblici dell'Arsenale di Messina, dipendente dall'Agenzia industrie difesa del Ministero della Difesa. I cantieri svolgono importanti attività di costruzione (nei cantieri Rodriquez vi fu costruito il primo aliscafo al mondo) e riparazioni di natanti anche di grosso tonnellaggio. Ente Autonomo Portuale di MessinaL'Ente Autonomo Portuale di Messina è stato costituito con decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 270/A del 10/03/1953 con lo scopo di provvedere all'amministrazione e alla gestione del Punto Franco, così come istituito e delimitato dalla legge n. 191 del 15/03/1951 (la cui permanenza in vigore è stata ritenuta indispensabile dal Decreto Legislativo n. 179/2009) ed assumere qualsiasi servizio che abbia attinenza con traffici commerciali e con attività industriali che interessino direttamente e indirettamente il porto di Messina, escluso, solo, ogni iniziativa che risulti in contrasto con l'attività svolta dalle Ferrovie dello Stato. Stante la duplice competenza, dello Stato e della Regione Siciliana, ancora non si è potuto attuare il Punto Franco, per cui l'Ente ha orientato la sua attività prevalentemente in campo industriale:
Dopo un lungo periodo di commissariamento, dal 2006, appena ricostituito il nuovo Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Rag. Rosario Madaudo – imprenditore, designato dalla C.C. I.A.A. di Messina ed al di fuori dalla politica in senso stretto, l'Ente si è dedicato alla realizzazione del Punto Franco, trovando una forte opposizione da parte di chi, ritenendolo, ormai, irrealizzabile, aveva destinato le sue aree ad attività turistico - alberghiera. Il coronamento di tale attività sono state:
Attualmente, l'Ente guidato da Madaudo, nel frattempo nominato Commissario Straordinario, si sta attivando per farsi riconsegnare le aree e poter effettuare la recinzione delle stesse e le necessarie infrastrutturazioni, al fine di ottenere il decreto con il regime doganale applicabile e, finalmente, far decollare il Punto Franco di Messina.[1] Note
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