Il Reserve-Polizei-Bataillon 101 (in italiano: Battaglione 101di riservisti della polizia; in inglese: Reserve Police Battalion 101) fu una formazione paramilitare della polizia, nota come Ordnungspolizei, abbreviato come Orpo, che operava sotto la guida delle SS nella Germania nazista.[1] Formata ad Amburgo, a settembre 1939 partecipò insieme all'esercito della Wehrmacht all'invasione della Polonia. Inizialmente il Battaglione 101 sorvegliava i prigionieri di guerra polacchi dietro le linee tedesche ed effettuava le espulsioni dei polacchi, note come "azioni di reinsediamento", nel nuovi territori del Reichsgau Wartheland intorno a Poznań e Łódź.[2] In seguito al cambio di personale e alla riqualificazione, avvenuti tra maggio 1941 e giugno 1942,[3] divenne uno dei principali responsabili dell'Olocausto nella Polonia occupata.[1][4] Ha attirato l'attenzione del grande pubblico grazie al lavoro degli storici Christopher R. Browning e Daniel Goldhagen.
Storia
Tra il 1939 e il 1945 l'Ordnungspolizei mantenne le formazioni di battaglione, addestrate ed equipaggiate dalle sedi centrali della polizia in Germania.[5][6] I compiti variavano notevolmente da unità a unità e da un anno all'altro,[7][8] ma uno era quello di controllare le popolazioni civili dei paesi conquistati o colonizzati.[9] Dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nell'Operazione Barbarossa del 1941, il battaglione si unì alle SS-Einsatzgruppen nei massacri degli ebrei dietro le linee tedesche. La prima uccisione di massa di 3.000 ebrei da parte della polizia tedesca avvenne a Białystok il 12 luglio 1941.[10] Il 12 ottobre 1941 seguì il massacro del ghetto di Stanisławów, dove 10.000-12.000 ebrei furono uccisi dal battaglione di riservisti della polizia n° 133 con l'aiuto della SiPo e della polizia ausiliaria ucraina.[11][12][13]
Le fucilazioni in Unione Sovietica culminarono nel massacro di 33.000 ebrei a Babi Yar, perpetrato dal Battaglione 45 .[14] I battaglioni di polizia divennero indispensabili nell'attuazione della soluzione finale dopo la Conferenza di Wannsee del 1942:[15] rastrellarono decine di migliaia di detenuti nei ghetti per la deportazione nei campi di sterminio durante la liquidazione dei ghetti ebraici della Polonia occupata, parteciparono anche all'uccisione di ebrei polacchi insieme ai carnefici dell'Olocausto conosciuti come Trawniki.[16] Durante l'operazione Reinhard dal Battaglione 101 furono commesse uccisioni di massa di donne, bambini e anziani in varie località, nonché in campi e sottocampi di lavoro forzato, in particolare durante l'Aktion Erntefest del 1943, il più grande massacro tedesco degli ebrei in tutta la guerra, con 42.000 vittime fucilate.[17]
Espulsione da Warthegau. I polacchi vengono portati ai treni di bestiame come parte della pulizia etnica della Polonia occidentale, utilizzando il battaglione 101
Operazioni del Battaglione 101
Durante l'invasione della Polonia nel 1939 dall'Orpo furono schierati 17 battaglioni di polizia. Il battaglione 101 era uno dei tre della città di Amburgo.[1] Dopo alcuni mesi di servizio attivo fu spostato da Kielce, in Polonia, e di nuovo in Germania il 17 dicembre 1939 per subire un importante ampliamento dopo Natale. I militari avevano il compito di organizzare le unità di terra aggiuntive. Il battaglione ingrandito fu nuovamente inviato in Polonia nel maggio 1940 e per i cinque mesi successivi condusse diverse espulsioni di massa dei polacchi[18] per far posto ai coloni tedeschi portati, come da principio politico Heim ins Reich, dalle aree invase dai loro alleati di Mosca e del Terzo Reich.[19]
Le espulsioni dei polacchi, insieme ai rapimenti dei bambini polacchi ai fini della germanizzazione,[20] furono gestite da due istituzioni tedesche: il VoMi ed il RKFDV, guidata da Heinrich Himmler.[21] Negli insediamenti sgomberati dagli abitanti originari furono collocati sotto la bandiera del Lebensraum i nuovi Volksdeutsche provenienti dalla Bessarabia, dalla Romania e dai paesi baltici.[22] In una sola azione il battaglione 101 "evacuò" 36.972 polacchi, oltre la metà del numero mirato di 58.628 nel nuovo distretto tedesco di Warthegau (alla fine della guerra il totale era di 630.000, con due terzi delle vittime uccise),[23] ma, secondo le testimonianze rese nel dopoguerra da un suo ex membro, commise anche diversi omicidi tra i civili:[18]
«Durante il primo periodo ci siamo sforzati di far uscire tutte le persone dalle case, indipendentemente dal fatto che fossero vecchi, malati o bambini piccoli. La commissione ha subito riscontrato qualche difetto nelle nostre procedure. Hanno obiettato che abbiamo lottato sotto il peso dei vecchi e dei malati. Per la precisione, inizialmente non ci hanno dato l'ordine di fucilarli sul posto, ma si sono accontentati di farci capire che con queste persone non si poteva fare nulla.»
Nel semestre successivo, a partire dal 28 novembre 1940, il Battaglione 101 svolse il servizio di guardia nel nuovo ghetto di Łódź, dove erano stipati 160.000 ebrei.[25] Era il secondo più grande ghetto ebraico della seconda guerra mondiale dopo il ghetto di Varsavia, dove i poliziotti del battaglione 61 organizzavano "feste della vittoria" nei giorni in cui il numero di prigionieri disperati fucilati era particolarmente alto.[26] Il Battaglione 101, comandato dal maggiore Wilhelm Trapp,[27] tornò ad Amburgo nel maggio 1941 e ancora una volta i militari più esperti furono inviati per organizzare nuove unità. Furono creati e preparati nuovi battaglioni, numerati 102, 103 e 104.[28] L'addestramento dei nuovi riservisti includeva il servizio di scorta di 3.740 ebrei di Amburgo e Brema deportati all'Est per l'esecuzione.[29] A dicembre 1941, a Chełmno, iniziò l'uccisione degli ebrei del ghetto di Łódź con i gaswagen.[30]
Ritorno in Polonia, giugno 1942 – novembre 1943
Il battaglione 101, composto da 500 uomini, tornò nella Polonia occupata con tre pesanti distaccamenti di mitragliatrici nel giugno 1942.[31] A quel tempo nei primi due campi di sterminio dell'operazione Reinhard nel Governatorato generale, Bełżec e Sobibor, venivano già uccisi col gas gli ebrei portati sui treni carichi da tutta Europa.[32] Il più mortale, Treblinka, stava per iniziare le operazioni. Globocnik diede al Battaglione 101 il compito di deportare gli ebrei dal ghetto di Lublino. Tra la metà di marzo e la metà di aprile del 1942 circa il 90% dei 40.000 prigionieri del ghetto furono caricati dalla polizia e dalla Schutzpolizei sui treni dell'Olocausto destinati a Bełżec. Ulteriori 11.000-12.000 ebrei furono deportati dai ghetti di Izbica, Piaski, Lubartów, Zamość e Kraśnik con l'aiuto di uno dei battaglioni di Trawniki di Karl Streibel.[33]
Memoriale nella foresta di Winiarczykowa Góra vicino a Józefów, a sud-est di Biłgoraj, che commemora le vittime ebree del massacro del 1942 commesso dal battaglione di polizia 101 della Riserva.
Il primo omicidio di massa, noto per essere stato commesso interamente dal Battaglione 101, è stato il più "disordinato" per mancanza di addestramento; le uniformi erano grondanti di materia cerebrale e sangue.[34] L'uccisione di 1.500 ebrei nel ghetto di Józefów, a circa 100 chilometri a sud di Lublino, nel sud-est della Polonia, fu eseguita il 13 luglio 1942 principalmente dai tre plotoni della Seconda Compagnia. Prima della partenza da Biłgoraj ricevettero grandi quantità di munizioni extra, quindi sarebbe una bugia affermare di non avere idea dello scopo della missione. Ci fu anche una generosa fornitura di alcolici.[35] Dodici poliziotti su 500 si ritirarono dopo aver avuto il permesso di andarsene.[35] A coloro che si sentivano incapaci di continuare a sparare a bruciapelo sui prigionieri che imploravano pietà fu detto di aspettare al mercato, dove venivano caricati i camion.[36] I tirocinanti lussemburghesi dell'RPB 101 scortarono alla stazione ferroviaria di Zwierzyniec i giovani ebrei di Józefów selezionati per il lavoro forzato a KL Lublin. L'azione si concluse in diciassette ore. I corpi dei morti che tappezzavano la foresta presso la collina di Winiarczykowa Góra (a circa 2 km dal villaggio)[37] furono lasciati insepolti. Furono prelevati orologi, gioielli e denaro.[38] Il battaglione partì per Biłgoraj alle 21:00.[39] Solo una dozzina di ebrei sopravvisse al massacro.[38] Due membri della famiglia Mart della minoranza tedesca residente a Józefów furono poi fucilati dai clandestini polacchi per aver collaborato con il nemico.[40]
La successiva azione di liquidazione del ghetto ebbe luogo meno di un mese dopo a Łomazy, priva di una linea ferroviaria.[41] I bambini, i vecchi e gli infermi furono fucilati dal Battaglione 101 durante i rastrellamenti mattutini del 17 agosto 1942. Più tardi nella piazza principale arrivarono i tiratori Hiwi che fecero marciare circa 1.700 prigionieri del ghetto verso la foresta di Hały, fuori città,[42] dove gli uomini ebrei più forti scavarono una trincea con ingresso su un lato.[41] Le uccisioni degli ebrei, denudati, durarono fino alle 19:00. I Trawniki ucraini si ubriacarono così tanto che i poliziotti del primo, secondo e terzo plotone al comando del tenente Hartwig Gnade dovettero continuare a sparare da soli in mezzo metro di falda acquifera e sangue.[43]
Altre deportazioni
Nelle settimane successive il Battaglione 101 fu attivo nelle città collegate direttamente con Treblinka e quindi non ci furono fucilazioni di massa. Il 19 agosto 1942, solo due giorni dopo Łomazy, da Parczew furono deportati 3.000 ebrei, e altri 2.000 giorni dopo; da Międzyrzec 11.000 ebrei furono inviati a Treblinka il 25-26 agosto tra spari e urla. Da Radzyń 6.000 prigionieri, poi 7.000 da Łuków, 2.000 da Końskowola (insieme al massacro in ospedale), Komarówka, Tomaszów; tutti coloro che non potevano muoversi o che tentavano di fuggire venivano fucilati sul posto.[1] Alla fine di agosto i trasporti della morte furono temporaneamente sospesi.
Dopo una breve tregua, le fucilazioni di ebrei ripresero il 22 settembre a Serokomla, poi a Talczyn e quattro giorni dopo nel ghetto di Kock, da parte della Seconda Compagnia.[44] Col tempo il trattamento dei condannati stava diventando sempre più terrificante.[45] Il ghetto improvvisato di Izbica stava per scoppiare, riempito da Hartwig Gnade con gli ebrei di Biała Podlaska, Komarówka, Wohy e Czemierniki. Le deportazioni di ottobre e novembre a Bełżec e Sobibór portarono a una settimana di uccisioni di massa al cimitero, a partire dal 2 novembre 1942. Diverse migliaia di ebrei (stimati in 4.500)[46] dal ghetto di transito furono massacrati dal battaglione Sonderdienst di Trawniki ucraini, sotto il controllo della polizia, in una catena di montaggio e poi scaricati in fosse comuni scavate frettolosamente. Tutti gli uomini si ubriacavano durante le esecuzioni.[47][48]
A Międzyrzec Gnade introdusse la "perquisizione personale" delle giovani ebree prima delle esecuzioni, soprannominate dai tedeschi "azioni di rastrellamento". Il primo sergente di Gnade in seguito disse: "Devo dire che il primo tenente Gnade mi ha dato l'impressione che l'intera faccenda gli offrisse un grande piacere".[47] Nella primavera del 1943 la maggior parte delle città del distretto di Lublino erano judenfrei, quindi il battaglione fu incaricato di "cacciare ebrei" nelle profonde foreste, o nei campi di patate, o nelle fattorie remote. A migliaia di ebrei fu sparato a bruciapelo.[49]
La partecipazione del battaglione 101 alla soluzione finale culminò nell'uccisione, nell'ambito dell'Aktion Erntefest, di circa 43.000 ebrei imprigionati nei campi di concentramento di Trawniki, Poniatowa e Majdanek, sottocampi di Budzyn, Kraśnik, Puławy, Lipowa e altri luoghi di lavoro forzato dell'Ostindustrie.[50] Fu Il più grande massacro perpetrato in un solo giorno, il 3 novembre 1943, per ordine di Christian Wirth; la "manodopera" fu fornita da Trawniki.[17]
«Alla conclusione dei massacri dell'Erntefest, il distretto di Lublino era a tutti gli effetti judenfrei. La partecipazione omicida del battaglione 101 alla soluzione finale era giunta al termine... Per un battaglione di meno di 500 uomini, il conteggio finale delle vittime era di almeno 83.000 vittime ebree.[51]»
Storia nel dopoguerra
Subito dopo la fine della guerra il maggiore Wilhelm Trapp fu catturato dalle autorità britanniche e chiuso nel campo di internamento di Neuengamme. Dopo essere stato interrogato dalla missione militare polacca che indagava sui crimini di guerra nell'ottobre 1946,[52] fu estradato in Polonia insieme a Drewes, Bumann e Kadler. Successivamente Trapp fu accusato di crimini di guerra dal tribunale distrettuale di Siedlce, condannato a morte il 6 luglio 1948 e giustiziato il 18 dicembre 1948 insieme a Gustav Drewes.[1] Con l'inizio della Guerra fredda, la Germania Ovest non perseguì più alcun criminale di guerra per i successivi vent'anni.[53][54]
Nel 1964 furono arrestati diversi uomini. Per la prima volta i pubblici ministeri della Germania occidentale indagarono sul coinvolgimento della polizia di Amburgo nei massacri in tempo di guerra. Nel 1968, dopo un processo di due anni, tre furono condannati a 8 anni di reclusione, uno a 6 anni ed uno a 5 anni. Altri sei poliziotti, tutti di rango inferiore, furono giudicati colpevoli, ma non condannati.[1] Gli altri continuarono a vivere la loro vita normale.[55]
Riepilogo delle missioni di genocidio
La seguente tabella è basata sul verdetto del 1968 del tribunale distrettuale di Amburgo[56] e confrontata con i dati rilevanti del Museo della storia degli ebrei polacchi e di altri database consultabili.[4]
Operazioni di omicidio del battaglione di polizia di riserva 101 nella Polonia occupata
^Browning, 1998. "How did a battalion of middle-aged reserve policemen find themselves facing the task of shooting some 1,500 Jews in the Polish village of Józefów in the summer of 1942? [...] Order Police received authorization to conscript 91,500 reservists born between 1901 and 1909 – an age group not as yet subject to the military draft [...] gradually extended to still older men."
^ Robert Kuwalek e Chris Webb, Jozefow, su holocaustresearchproject.org, Holocaust Research Project.org, 2007. URL consultato il 17 giugno 2014 (archiviato il 31 agosto 2014).
^Zygmunt Puźniak, Eksterminacja ludności cywilnej i zagłada Żydów józefowskichArchiviato il 19 dicembre 2017 in Internet Archive. [Killing of civilians and the annihilation of Jews of Józefów] Rzeczpospolita Jozefowska.wordpress.com, see: Zygmunt Klukowski, Dziennik z lat okupacji, "17 lipca"; and T. Bernstein, Martyrologia, opór i zagłada ludności żydowskiej w dystrykcie lubelskim. Retrieved 27 June 2014.
^(DE) Ralph Hartmann, Der Alibiprozeß, in Ossietzky 9/2010, Den Aufsatz kommentieren, 2010. URL consultato il 19 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
Lukas Richard C., Did the Children Cry? Hitler's War against Jewish and Polish Children, 1939–1945, New York, Hippocrene Books, 2001. See online Chapter IV, Germanization. Project InPosterum - Preserving the Past for the Future (reprint).
Collegamenti esterni
SJ & Carmelo Lisciotto, Police Battalion 101 in Poland, su holocaustresearchproject.org, 2007. Ospitato su Holocaust Research Project.org.