Politiquerías
Politiquerías (traducibile in italiano come: I politicanti) è un film del 1931 diretto da James W. Horne con Stan Laurel ed Oliver Hardy (Stanlio e Ollio). Si tratta della versione spagnola del cortometraggio Donne e guai (Chickens Come Home). TramaIl signor Hardy si candida come sindaco di una cittadina, e come assistente ha Stanley Laurel, che finisce per distruggergli durante la scrittura del discorso l'appuntamatite elettrico con una scarpa. Giunge nell'ufficio di Hardy, improvvisamente, una vecchia fiamma che si mette a dettare legge pretendendo di essere riconosciuta di nuovo come sua amante. Egli la caccia via a malomodo, ma questa tira fuori una vecchia foto in cui è ritratta lei che sta in groppa ad Hardy sorridente. Le cose si complicano ancor di più quando la Signora Hardy si presenta in ufficio chiedendo di essere ricevuta dal marito che in tanto, avendola vista entrare, nasconde prontamente la donna nel bagno. I due sposini si mettono a colloquiare mentre il povero Laurel cerca di tenere a bada nella toilette la ragazza inviperita; la donna comunica al marito che quella sera avrebbero ricevuto alcuni ministri della città e gente d'alto rango, perciò sarebbe dovuto rincasare alle 19 precise: proprio l'ora che poco prima dell'arrivo della moglie Hardy e l'ex fiamma avevano stabilito per incontrarsi ad un ristorante per decidere il da farsi riguardo alla situazione. Differenze con l'originaleOltre al cambiamento di alcune battute dei protagonisti nella versione spagnola, il cambiamento più rilevante è l'aggiunta di un'intera scena in cui è presente l'attore Abraham J. Cantu nelle vesti di un mago che intrattiene gli ospiti alla festa di casa Hardy. Nella scena infatti Ollio chiama il Mago Cujo per far perdere tempo alla moglie e agli invitati, affinché possa scappare dalla sua ex-fiamma. Tuttavia Hardy rimane bloccato dalla moglie, mentre il mago improvvisa alcuni numeri di prestigio con il cappello facendo scomparire e riapparire delle carte. Successivamente egli aspira tre lunghe tirate da una sigaretta minuscola, facendolo sparire, e poi soffiando volta per volta tutto il fumo che ha aspirato facendo riapparire anche la sigaretta; infine convoca lo stesso maggiordomo Finlayson facendogli uscire dei serpenti finti e dei fazzoletti colorati dalla camicia e dalla giacchetta. Finito il numero, Oliver cerca di fuggire con la complicità del maggiordomo Finlayson, tuttavia la moglie lo scopre; egli cerca di fuggire ancora, ma questa volta la moglie gli buca il cappello, gli squarcia la giacca e gli molla un pugno in pancia. Così Hardy rientra in sala e annuncia il secondo numero di magia: entra un uomo in abiti di sceicco, sempre il Mago Cujo, con la sua assistente cortigiana che inizia a riempirgli tanti bicchieri d'acqua per svuotare una boccia. Il mago li beve tutti uno dopo l'altro in un sorso per poi sputare come una fontanella tutto il liquido ingerito. Lo stesso fa con dei datteri ingoiandolo uno dopo l'altro e risputando ognuno nella ciotola apposita per poi bagnarla con il resto del liquido che aveva ingerito in stile fontanella. Collegamenti esterni
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