PodarcisWagler, 1830 è un genere di piccoli rettili della famiglia dei Lacertidae, comunemente noti come lucertole. Per lungo tempo è stato considerato un semplice sottogenere di Lacerta, dal quale si distingue sostanzialmente per le squame ventrali di forma subrettangolare anziché trapezoidali a margini laterali obliqui.
Areale molto frammentato, dalla Peña de Francia e la Sierra de Gata in Spagna a i monti portoghesi centro-settentrionali, scendendo per la costa portoghese e a sud lungo la costa fino al monte Clérigo. Una popolazione isolata si trova nel parco nazionale di Doñana in Spagna.[4]
Penisola iberica. La sottospecie guadarramae si limita al Sistema Centrale, mentre lusitanicus occupa il Portogallo settentrionale e la Spagna nordoccidentale. Una popolazione isolata si trova nei Picos de Europa.[14]
Endemico alla costa adriatica orientale, dalla regione calcare presso Montefalcone attraverso la Slovenia sudoccidentale, la Croazia costale, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e l'Albania nordoccidentale.[21]
Diffusa in gran parte dell'Europa centrale e meridionale. Assente nella maggior parte della Penisola iberica, le isole mediterranee più grandi, le isole britanniche e gran parte delle isole greche (tranne Corfu, Eubea centrale e Samotracia). Introdotta in Gran Bretagna, i Paesi bassi, Belgio, Svizzera, Austria, Germania, Canada e gli Stati Uniti.[25]
Europa sudorientale, presente in gran parte dell'entroterra greco, l'Albania, Macedonia, Bulgaria, parti di Serbia, Romania occidentale, Ucraina meridionale e un areale ristretto in Ungheria. Presente anche in alcune isole Ionie (inclusi Corfu, Cefalonia, Itaca e Zante), Taso e una zona ristretta dell'Anatolia.[35]
Il genere Podarcis è stato oggetto di una lunga controversia nomenclaturale.
Il nome, introdotto dal Wagler nel 1830, deriva dal termine omerico "podárkes" (in greco ποδαρκής = "piè veloce") che è un aggettivo con una forma comune per i generi maschile e femminile.[42]
Sfortunatamente nella pubblicazione originale l'autore omette di specificare se il termine è utilizzato al maschile o al femminile. Bonaparte (1836) nella sua Iconografia della fauna italica, declina Podarcis come femminile, citando P. taurica, P. muralis sicula, ecc.[43] Fitzinger (1843), nel definire P. muralis come specie tipo del genere, pur utilizzando ancora una volta un epiteto specifico "ambiguo", declinabile sia al maschile che al femminile, considera però esplicitamente il genere come maschile.
Recentemente l'erpetologo tedesco Böhme ha sollevato il problema ritenendo che in mancanza di specifiche da parte di Wagler ed in base alla descrizione della specie tipo da parte di Fitzinger il termine dovesse essere declinato al maschile.[44][45] I relativi epiteti specifici per concordanza dovevano essere mutati in siculus, tauricus, waglerianus, etc.
Tale proposta ha incontrato la strenua opposizione di Lanza & Boscherini (2000)[46] e di Arnold (2000)[47] che con differenti motivazioni hanno continuato a sostenere la validità dell'accezione femminile del termine. In particolare Arnold, si appella all'articolo 24.2 del Codice internazionale di nomenclatura zoologica, che stabilisce, in caso di controversie, la validità della determinazione del cosiddetto "Primo revisore", cioè del primo autore che affronta la questione in una pubblicazione (in questo caso Bonaparte). Al di là di questo, asseriscono Lanza e Arnold, la declinazione al femminile è entrata nella consuetudine della maggioranza degli autori e la stragrande maggioranza delle pubblicazioni scientifiche la utilizza.
Böhme & Köhler (2005)[48] hanno tuttavia obiettato che l'articolo 30.1.4.2. del Codice stabilisce inequivocabilmente che
«il nome di un genere che è o che termina con una parola che sia di genere variabile (maschile o femminile) deve essere considerato come maschile a meno che il suo autore, al momento di stabilire il nome, non abbia affermato che esso sia femminile o lo abbia declinato come femminile in combinazione con un epiteto specifico»
Tale argomentazione sembra effettivamente conclusiva e pertanto il genere Podarcis, al di là delle differenti consuetudini, e a meno di ulteriori differenti pronunciamenti della Commissione internazionale di nomenclatura zoologica (ICZN), deve essere considerato di genere maschile.
Note
^Genus Podarcis, su The Reptile Database, Zoological Museum Hamburg. URL consultato il 14 novembre 2011.
^(EN) Petros Lymberakis, Jelka Crnobrnja Isailovic, Rastko Ajtic, Milan Vogrin, Wolfgang Böhme (2009), Podarcis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 3 marzo 2019.
^(EN) Jose Antonio Mateo Miras, Marc Cheylan, M. Saïd Nouira, Ulrich Joger, Paulo Sá-Sousa, Valentin Pérez-Mellado, Iñigo Martínez-Solano 2009, Podarcis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
^(EN) Wolfgang Böhme, Petros Lymberakis, Rastko Ajtic, Varol Tok, Ismail H. Ugurtas, Murat Sevinç, Pierre-André Crochet, Idriz Haxhiu, László Krecsák, Bogoljub Sterijovski, Lymberakis, Jelka Crnobrnja Isailovic, Podloucky, Dan Cogalniceanu, Aziz Avci (2009), Podarcis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
«[...] a genus-group name that is or ends in a word of common variable gender (masculine or feminine) is to be treated as masculine unless its author, when establishing the name, stated that it is feminine or treated it as feminine in combination with an adjectival species-group name»