PittasomaPittasoma Cassin, 1860 è un genere di uccelli passeriformi della famiglia Conopophagidae[1]. EtimologiaIl nome scientifico del genere, Pittasoma, deriva dall'unione di Pitta con la parola greca σωμα (sōma, "corpo"), col significato di "corpo di pitta", in riferimento all'aspetto di questi uccelli. DescrizioneSi tratta di piccoli uccelli (16-19 cm) dall'aspetto robusto e massiccio, muniti di grossa testa allungata con becco conico e appiattito, dall'estremità leggermente ricurva verso il basso, mentre le ali sono corte e arrotondate, la coda è quasi inesistente e squadrata e le zampe sono forti e allungate. Il piumaggio è bruno sull'area dorsale, più chiaro sulla gola e bianco screziato di nero su petto e ventre, con presenza di uno spesso sopracciglio nero: le femmine presentano colorazione meno accesa rispetto ai maschi. BiologiaIl specie ascritte al genere mostrano abitudini diurne e solitarie, passando la maggior parte della giornata al suolo alla ricerca di cibo: a causa del loro areale impervio e delle abitudini elusive si conosce poco circa le loro abitudini, tuttavia si sa che mangiano sia insetti che bacche e che sono monogame. Distribuzione e habitatLe due specie di pitta formichiera sono diffuse lungo la fascia costiera pacifica da Panama al nord dell'Ecuador, della quale popolano le aree di foresta umida. TassonomiaAl genere vengono ascritte due specie[1]:
A lungo ascritto ai Formicariidae, recenti studi filogenetici hanno evidenziato la distanza di Pittasoma da questa famiglia, determinandone lo spostamento fra i Conopofagidi, dei quali occupa un clade basale[1][2][3][4]. Note
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