Pinus brutia
Il pino calabro (Pinus brutia, Ten. 1811) è un pino nativo della regione mediterranea orientale. DescrizioneAlbero di media altezza, può raggiungere e superare i 30 m ma di solito è più basso. Il tronco ha un diametro di 1 m circa, raramente di più. La corteccia è rosso-arancione, spessa e fessurata alla base, più sottile verso la cima. Si presenta rossastra e spessa verso il basso, più scura e con squame più sottili verso l'alto. Aghiformi, lunghe 10–16 cm, sottili, riunite in mazzetti di due, di colore verde chiaro. Meglio indicati come sporofilli, maturano in marzo-maggio.
Duri e pesanti, di forma ovale-conica, sono lunghi 6–11 cm e larghi 3–5 cm. Sono di colore verde chiaro in età giovanile e diventano rosso-marroni dopo due anni. Si aprono lentamente nel corso di due anni per liberare i semi che sono lunghi 7–8 mm e dotati di un'ala di 15–20 mm. Distribuzione e habitatParticolarmente frequente in Turchia e Grecia orientale. Si spinge fino in Crimea, in Georgia, Azerbaigian, Iraq settentrionale, Siria occidentale, Libano, e Cipro. In Italia è presente (introdotto, naturalizzato) in natura solo nelle zone collinari di Calabria, Puglia, Campania e Basilicata. Specie moderatamente termofila, preferisce la pianura o la bassa montagna da 600 m a 1200 m a seconda della latitudine. TassonomiaIl pino calabro è molto simile al pino di Aleppo (Pinus halepensis), al pino delle Canarie (Pinus canariensis) e al pino marittimo (Pinus pinaster) che hanno molte caratteristiche in comune. Alcuni autori lo hanno considerato una sottospecie del pino d'Aleppo, ma di solito viene considerato una specie distinta. Si tratta di una specie moderatamente variabile e sono state identificate le seguenti sottospecie e varietà:
Il pino di Eldar è trattato da alcuni autori come una specie a sé stante (Pinus eldarica); è adattato a un clima più asciutto e con piogge estive, invece la sottospecie brutia è adattata a climi con piogge prevalentemente invernali. Bibliografia
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