Pieve di San Martino (Langhirano)
La pieve di San Martino, nota anche come pieve di Arola, è un luogo di culto cattolico sconsacrato dalle forme romaniche, situato in adiacenza al piccolo cimitero di Arola, frazione di Langhirano, in provincia e diocesi di Parma.; è considerata una delle più antiche chiese di tutto il Parmense.[1] StoriaLa pieve fu edificata probabilmente già nel VI secolo.[1] La chiesa fu forse citata per prima volta nell'Ordo Archipresbiterorum Plebium, voluto nel 1005 dal vescovo di Parma Sigifredo II, ma l'esistenza di altri luoghi di culto dedicati a san Martino di Tours nella diocesi di Parma non consente di stabilirne indiscutibilmente la corrispondenza.[1] La più antica testimonianza certa della sua esistenza risale invece al 1094, quando la pieve fu menzionata in un atto di vendita di un terreno situato a Vigatto.[1] Nel 1230[2] dalla chiesa dipendevano le cappelle di Sant'Andrea a Tiorre, San Michele a San Michele Tiorre, San Giorgio a Casatico, San Lorenzo a Torrechiara, San Pietro a Vidiana e San Donnino a Panocchia.[1] Nel 1602 la pieve fu decorata con affreschi da Giovanni Maria Conti della Camera e Pier Antonio Bernabei, che raffigurarono sulla cupola la Trinità ed Evangelisti e sulla volta della navata una serie di Scene della vita di san Martino.[3] Il 9 dicembre del 1818 un sisma di magnitudo 5.3 colpì pesantemente l'abitato di Arola,[4] causando la distruzione di gran parte dell'antica pieve. L'edificio fu parzialmente ricostruito, utilizzando parte delle strutture in pietra crollate, ma fu trasformato in deposito a servizio dell'adiacente cimitero;[1] tra il 1858 e il 1860,[5] su interessamento della duchessa reggente di Parma Luisa Maria di Borbone, fu edificata una nuova chiesa neoclassica nel centro del paese.[1] L'ex luogo di culto, fortemente degradato, fu completamente ristrutturato verso la fine del XX secolo.[1] DescrizioneDella pieve originaria, sviluppata su un impianto a navata unica con ingresso a ovest e presbiterio a est, con torre campanaria e sagrestia, l'edificio odierno conserva alcune porzioni di muri esterni in pietra e altre strutture di reimpiego.[1] Il fabbricato è suddiviso in due ambienti rettangolari affiancati, di cui quello meridionale, adiacente al cimitero, privo di copertura.[1] La facciata principale in pietra è sostenuta da due ampie arcate a tutto sesto in conci di arenaria, separate da un pilastro centrale coronato da un semplice capitello; più in alto si apre nel mezzo una finestra quadrata, mentre sul margine destro si eleva una massiccia lesena, che tradisce l'antica presenza di un nartece, la cui impronta è ancora distinguibile sul terreno; in sommità si trova il tetto a falda unica.[1] Note
Bibliografia
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