Pietro Scamuzzi
Pietro Scamuzzi, detto Piero (Cuccaro Monferrato, 1915 – Alessandria, 16 febbraio 1999), è stato un cestista, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano. BiografiaCestista in gioventù, fu poi preparatore e allenatore di squadre di calcio professionistiche e insegnante di educazione fisica nelle scuole alessandrine[1]. Morì a 83 anni per un infarto[1]. CarrieraPallacanestroGiocatoreIn gioventù fu cestista nelle file della Saves Alessandria, compagine militante nei principali campionati nazionali negli anni Quaranta; fu compagno di squadra dell'azzurro Ezio Mantelli[1]. CalcioPreparatore ed allenatorePreparatore dell'Alessandria nei primi anni Cinquanta, colse poi vari successi alla prima esperienza da allenatore con la Novese, con cui vinse il campionato ligure di Promozione 1953-1954 e conseguì il secondo posto nel successivo campionato di IV Serie[2]. All'inizio della stagione 1955-1956 fu reingaggiato dall'Alessandria nel ruolo di allenatore, primo tecnico della gestione di Silvio Sacco[2]; per La Stampa dell'epoca Scamuzzi confidava nel «poter portare il suo complesso ad un rendimento d'insieme tale da potergli garantire vita tranquilla nel campionato di Serie B»[2]. Il giornalista Gianni Pignata ne parlò come di un «allenatore appassionato, ma non dotato di sufficiente autorità», e una negativa partenza in campionato (un pareggio e quattro sconfitte) lo spinsero alle dimissioni, il successivo 17 ottobre. Fu rimpiazzato da Mario Sperone[3]. Nel 1956-1957 fu ingaggiato dalla Pro Vercelli, in IV Serie; anche in questa occasione fu esonerato e sostituito in aprile da Paolo Todeschini[4], che al termine del campionato conquistò la promozione in C[5]. Nella stagione 1958-1959 allenò la Valenzana, nel Campionato Dilettanti, in un campionato dai «risultati non molto brillanti»[6]. Tornò in seguito a lavorare per l'Alessandria nella stagione 1963-1964, sostituendo dal 4 dicembre 1963 fino a fine stagione Valentino Sala nel ruolo di direttore tecnico[7][8]. PalmarèsAllenatoreCompetizioni regionali
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia