Pietro CantorePietro Cantore, noto anche come Petrus Cantor (... – Longpont, 1197), è stato un teologo francese attivo in Francia nel XII secolo. BiografiaNacque nella regione di Beauvais o in quella di Reims, dove venne educato alla scuola della cattedrale. Nel 1170 era canonico a Parigi e professore alla scuola della cattedrale; tra 1180 e 1184 venne nominato cantore, da qui il suo soprannome (Petrus Cantor, Parisiensis o Cantor). Per le sue conoscenze nel campo del diritto canonico venne scelto più volte come giudice ecclesiastico, e in particolare, nel 1196, per il caso del divorzio fra Philippe Auguste e la regina Isambour, che venne discusso a Compiègne. Nel 1191 fu nominato vescovo di Tournai, ma la nomina venne annullata dall'arcivescovo di Reims Guillaume de Champagne. Alla morte di Maurice de Sully nel 1196, fu nominato vescovo di Parigi, ma rifiutò l'incarico. Fu autore di molti importanti libri che nell'insieme testimoniano la sua capacità esplicativa e la sua profondità teologica ed esegetica. Redasse testi di commento alle scritture che fossero d'ausilio agli studenti, poiché considerava l'esegesi alla base di qualsiasi attività teologica. Della sua produzione è importante ricordare la somma "De Sacramentis": si tratta di una collezione di "distinctiones" che dà origine ad un vero dizionario teologico. Lo storico Jacques Le Goff gli attribuì l'uso per la prima volta del termine purgatorium come sostantivo, tappa decisiva per la creazione del concetto di purgatorio[1]. Nel 1196, venne eletto decano del capitolo dei canonici della Cattedrale di Reims. Durante il viaggio da Parigi, si fermò all'abbazia cistercense di Longpont, presso Soissons dove si ammalò e poi morì ed ivi venne sepolto. Nel menologio dei cistercensi è considerato un membro dell'Ordine e celebrato il 19 maggio. OpereFu autore di commenti su tutti i libri della Bibbia ad eccezione del Levitico e dei libri di Giuditta, Ester e Tobia. Ci ha lasciato anche una introduzione alla lettura della Bibbia, intitolata De tropis theologicis, o De contrarietate Scripturae, o ancora De tropis loquendi, dove propone delle soluzioni alle contraddizioni che sembrano esistere in alcuni passaggi. Altre sue opere sono: la Summa de sacramentis et animae consiliis, in cui fornisce delle informazioni sulle istituzioni e le usanze religiose del tempo; le Distinctiones, o Summa quae dicitur Abel, un dizionario teologico organizzato in ordine alfabetico; il Verbum Abbreviatum, compendio di sermoni nei quali esorta il clero e in particolare i monaci, alla virtù; e il Contra monachos proprietarios. Enunciò le tre funzioni del maestro teologo (magister in sacra pagina): leggere (commentare la Bibbia), tenere delle discussioni (animare i dibattiti con obiezioni e risposte), predicare (pronunciare dei sermoni): «La pratica dello studio della Bibbia poggia su tre punti: sulla lettura (lectio), sulla disputa (disputatio) e sulla predicazione (praedicatio) […]. La lettura costituisce, per così dire, il fondamento e la base di ciò che segue, poiché il resto si può raggiungere soltanto attraverso questa. La disputa forma la parete di questo edificio di studio: nulla infatti può essere integralmente compreso né fedelmente predicato, se prima non è stato masticato dal dente della disputa. La predicazione, che abbia per fondamento la prima, è come il tetto che protegge la fede dalla calura e dal vento della tentazione. La predicazione quindi deve seguire, non precedere la lettura della sacra Scrittura e l’esame degli argomenti dubbi per mezzo della disputa» Edizioni
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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