Pierre-Louis Vescoz

Pierre-Louis Vescoz

Pierre-Louis Vescoz (pron. fr. AFI: [pjɛʁ lwi vɛsko]; Verrayes, 23 novembre 1840Aosta, 8 febbraio 1925) è stato un prete, giornalista e naturalista italiano, autore di numerosi articoli ed opere sulla geografia, la botanica, la meteorologia, l'archeologia e l'agricoltura, con particolari riferimenti alla Valle d'Aosta. È stato una figura di spicco del clero valdostano della seconda parte del XIX secolo.

Biografia

Pierre-Louis Vescoz nacque a Charrère, frazione di Verrayes, in Valle d'Aosta, il 23 novembre 1840, penultimo degli otto figli di Jean-Martin Vescoz e di Marie-Anne Gorret.

Completò i suoi studi presso il Seminario maggiore di Aosta e venne ordinato sacerdote nel 1866. Dal 1873 è stato viceparroco nella parrocchia di Cogne (con il parroco Pierre-Balthazard Chamonin) e in seguito in quella di Courmayeur (1873-1874). Venne quindi trasferito a Pont-Saint-Martin nel 1874, dove svolse dapprima il ruolo di economo e poi di parroco fino al 1893.

Nel giugno del 1893 venne quindi nominato canonico della Cattedrale di Aosta; nel 1895 divenne professore di fisica e filosofia positiva nel Seminario maggiore (Grand séminaire) di Aosta. L'anno successivo prese il ruolo di segretario del Capitolo, contabile della Cattedrale di Aosta e infine membro e archivista dell'Académie Saint-Anselme dal 1900 al 1911.

Pierre-Louis Vescoz in una foto storica sul pannello della Chiesa di San Martino, a Verrayes.

Come naturalista e cartografo, introdusse in Valle d'Aosta un approccio moderno alla geografia e alle scienze naturali: fu ammirato dal noto alpinista inglese Richard Henry Budden per il suo un plastico del massiccio del Monte Bianco, ma ad esso vanno aggiunti i non meno notevoli plastici del Monte Rosa, del Gran Paradiso, di Palestina e del Foro romano di Aosta. Per il plastico di sei metri della Valle d'Aosta in scala 1:40.000 conservato presso il Municipio di Aosta fu insignito della medaglia d'oro all'Esposizione universale del Vaticano del 1888.

A lui venne intitolato l'Arboretum "Pierre-Louis Vescoz" di Verrayes, da lui progettato e realizzato tra il 1905 e il 1908 e per il quale il Ministero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio lo premiò con una medaglia d'argento e 300 lire italiane[1].

Fondatore insieme a Jean-Pierre Carrel e Pierre-Balthazard Chamonin della Petite société alpine de Cogne, nel 1905 viene incaricato all'unanimità come bibliotecario e conservatore del Musée de la Flore Valdôtaine, oggi collezione "Erbario storico della Société de la Flore Valdôtaine" confluita nel Museo regionale di Scienze naturali[2].

Come giornalista, scrivendo in un'ottica conservatrice e di impostazione cattolica, pubblica tra il 1870 e il 1873 degli articoli nel Feuille d’Aoste, e poi come redattore capo sul Le Duché d’Aoste, giornale diocesano.

Onorificenze

  • Socio onorario del CAI e di altre società alpine.
  • 1888 - medaglia d'oro, Decorazione con Croce pro Ecclesia et Pontifice all'Esposizione Universale del Vaticano per il plastico della Valle d'Aosta presentato
  • Medaglia d'argento all'Esposizione nazionale di Torino per i plastici delle principali montagne valdostane
  • Medaglia d'argento da parte del Ministero dell'Agricoltura per l'Arboretum "Pierre-Louis Vescoz".

Note

  1. ^ Arboretum Pierre Louis Vescoz, su comune.verrayes.ao.it, Comune di Verrayes. URL consultato il 3 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2016).
  2. ^ Dal sito del Museo regionale di Scienze naturali di Saint-Pierre, su museoscienze.it (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2012).

Bibliografia

  • (FR) Pierre-Louis Vescoz, Géographie du Pays d'Aoste, a cura di Petite société alpine de Cogne, riedito, Aosta, Éditions de la Tourneuve, 1995.
  • 1898: Esposizione Nazionale, Roux Frassati & C. editori, Torino, 1898.(Internet Archive)

Collegamenti esterni

  • Canonico Pierre Louis Vescoz, su comune.verrayes.ao.it, Comune di Vaerrayes. URL consultato il 18 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2012). (fonte)
  • Pierre-Louis Vescoz, su sfv.it, Société de la Flore Valdôtaine. URL consultato il 18 gennaio 2012. (fonte)
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