Piemonte Centrale di Elettricità
La società Piemonte Centrale di Elettricità (P.C.E.) fu creata nel 1918 da Gian Giacomo Ponti tramite la fusione della Società Chierese di Elettricità e la Società Astese di Elettricità con un capitale sociale di 5 milioni di lire italiane.[1] Successivamente nel 1926 maggioranza delle azioni della PCE fu acquistata dalla SIP - Società idroelettrica piemontese che comportò l'allacciamento degli impianti delle due società. Tre anni dopo fu acquistata la Società Forze Idrauliche dell'Alto Po e l'anno successivo la Società Cuneo - Fossanese e, dalle Imprese Elettriche Industriali, la centrale di Venasca. Dal 1950 la sede della PCE fu Palazzo Vallesa a Torino che poi diventerà, dal 1964, sede della SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico e dal 1994 di Telecom Italia fino al suo trasferimento a Milano avvenuto nel 2001.[2] Nel 1958 fu assorbita la Società Pinerolese di Elettricità (S.P.E.) di Pinerolo.[3] Nel 1961 la PCE aveva un capitale sociale di 10 miliardi di Lire italiane ed era suddivisa in otto direzioni di esercizio: Acqui Terme, Alba, Asti, Chieri, Cuneo, Mondovì, Pinerolo, Savigliano.[1] La maggioranza dell'energia prodotta era idroelettrica con centrali ubicate sui fiumi dell'area in cui operava la Società (Piemonte sud - occidentale). Nel 1963 la PCE fu acquista dall'Enel in seguito al decreto di nazionalizzazione del governo Fanfani IV. Note
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