Piazza Duomo (Trento)
Piazza Duomo (o "piazza del Duomo") è la piazza principale della città di Trento[1][2][3]. NomeLa piazza prende il nome dal duomo di Trento, che vi sorge di fianco, e in effetti in Italia è abbastanza comune che le piazze dove si trovano le cattedrali si chiamino appunto "piazza (del) Duomo"; anticamente però l'edificio eponimo non era il duomo, bensì l'odierno Palazzo Pretorio: tra il Duecento e il Cinquecento il nome che appare nei documenti è "piazza del Comune" (o anche "piazza del palazzo vescovile"). Dal Cinquecento in poi appare il nome di "Piazza Grande", e dal Seicento compare la cattedrale, con le forme "piazza del Duomo" e "piazza di San Vigilio"[3]. Nel Novecento compaiono infine altri nomi che avranno breve durata, quali piazza Italiana, piazza Vittorio Emanuele III e piazza Cesare Battisti[1] (quest'ultimo ora portato da un'altra piazza trentina). StoriaLa piazza si è sviluppata in epoca medievale[4] a partire dall'edificio del duomo; poiché questo sorse al di fuori delle mura della città romana di Tridentum, la piazza si trova decentrata rispetto al centro storico[1]. Nel Medioevo in piazza si tenevano le adunate popolari, convocate dal suono della campana "renga" della Torre Civica, e dal 1528 fino al 1805 era sede di mercato; sempre nel Cinquecento operavano in piazza due locande, quella della Spada e quella delle Due Spade[3]. Fino al 1793 si teneva in piazza Duomo anche uno spettacolo con fuochi d'artificio nella sera di San Vigilio[3]. Fino almeno agli anni settanta in piazza era permesso il regolare transito dei veicoli a doppio senso di marcia, nonché il parcheggio; l'area è stata in seguito parzialmente pedonalizzata (vi transitano ancora autobus e altri mezzi di servizio, nonché i residenti)[5]. Il tiglio sotto la Torre Civica, unico albero della piazza, ha una storia particolare; secondo quanto viene tramandato, un primo albero venne piantato a inizio Ottocento durante il governo napoleonico del Trentino, ispirandosi all'albero della libertà. Ad un certo punto esso venne abbattuto, piantando al suo posto un secondo tiglio nato dal primo, e l'operazione venne ripetuta nel 1982, così che il tiglio attuale è "nipote" di quello originale. L'albero assunse un ruolo particolare nella società di Trento: poiché offriva protezione dal sole e dalle intemperie, sotto la sua chioma erano solite radunarsi le persone senza dimora, tanto da fare nascere l'espressione popolare "andar sotto al tiglio" per indicare chi, per un motivo o per l'altro, veniva cacciato di casa. Poiché queste persone erano in genere viste come manodopera a buon mercato, l'albero divenne di conseguenza punto di riferimento per chi cercava lavoro[6]. DescrizioneLa piazza ha forma grossomodo quadrangolare[2] ed è pavimentata a cubetti di porfido di colore piuttosto uniforme, posati nel 1955 e disposti in archi contrastanti[5]. Il monumento più importante della piazza è la cattedrale di San Vigilio, duomo della città di Trento, la cui fiancata sinistra ne costituisce il bordo meridionale; fondato forse nel IV secolo, la costruzione attuale è perlopiù duecentesca. Il lato orientale è formato dal Palazzo Pretorio, che fa angolo con la cattedrale, e dalla sua Torre Civica; antica sede vescovile e poi palazzo del Comune, ospita oggi il museo diocesano tridentino[3][2][4]. Sugli altri due lati della piazza si affacciano delle abitazioni, di cui alcune degne di nota: su quello occidentale casa Balduini e casa Gerloni; su quello settentrionale, caratterizzato da una sequenza di portici quattro e cinquecenteschi, casa Cazuffi e casa Rella, due degli esempi più importanti di case affrescate a Trento[1][2][4]. Oltre agli edifici, decorano la piazza due fontane: la settecentesca fontana del Nettuno, che ne domina il centro rialzata su una gradinata, e la fontana dell'Aquila, meno appariscente, appoggiata al portico di casa Cazuffi[2][4]. È inoltre presente un singolo albero, un tiglio, posto alla base della Torre Civica[6]. Dalla piazza si diramano via Cavour e via Rodolfo Belenzani (una delle vie principali della città) a nord; via Giuseppe Garibaldi a est; vicolo Benassuti e vicolo dei Birri a ovest; via Giuseppe Verdi dall'angolo a sud-ovest. Note
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