Pia SoliPia Soli (Roma, 3 giugno 1933 – Roma, 19 maggio 2017) è stata una scrittrice, giornalista, storica della moda, fotografa italiana. BiografiaPia Roncoroni, sposata con l'architetto Massimo Soli, ha esordito come scrittrice dopo la laurea, collaborando a testate di provincia con articoli di costume. Trasferita a Roma, ha scritto su "Il Tempo", "La Repubblica", "Il Messaggero". Alla Fiera di Milano nel 1986, nel corso della "Grande Fiera d’Aprile", la mostra "Italia, il genio della moda" - una esposizione storica e critica sulla moda italiana - è stata da lei curata. Su Renato Balestra Pia Soli ha scritto: «Un sarto che una "certa Roma" adora perché è vitale, allegro, socievole, curioso, disposto e disponibile.»[1] Per Pia Soli «I Missoni rappresentano il modo di vivere dove il lusso non è il costo ma la genialità, la fantasia la semplicità.»[2] Una sua definizione di Valentino: «L'uomo a cui si deve l'invenzione delle lettere dell'alfabeto applicate all'abbigliamento».[3] Un libro sull'arte del convivio, commentato dai grandi nomi della moda internazionale, è stato da lei pubblicato, in occasione della mostra a Roma "Pranzo alle otto. A tavola con i grandi della moda internazionale". Con Sergio Salaroli, Pia Soli nel 1990 ha raccolto documentazione iconografica, relativa a quindici anni di promozione, pubblicità, confezione e distribuzione dei più noti stilisti italiani d'alta moda: una immagine della loro griffe, le vetrine dei loro punti di vendita. L’Accademia di Costume e di Moda ha ricevuto da Pia Soli la donazione di una ricca rassegna stampa, raccolta in decenni di lavoro a contatto con l'alta moda. ![]() Il suo profilo, in Etsy, nel 2014, era questo: «Fotografa e giornalista esperta in moda. Grande passione per oggetti singolari, lacche, cristalli, bijoux di qualità.»[senza fonte][chiarire] Sulla rivista "Effe" - mensile femminista autogestito - pubblicato a marzo 1977, Pia Soli, sotto il titolo Dalla moda alla rabbia, racconta di aver iniziato a scrivere nel 1958 e di aver sempre trovato «muri di gomma sui quali si sbatte, senza rumore». Sempre inviata, mai collaboratrice fissa; sempre «senza contratto - guai a pensarlo! - sempre a pezzo». OpereMostre curate
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