Peromyscus
Peromyscus (Gloger, 1841) è un genere di roditori della famiglia dei Cricetidi comunemente noti come topi cervini o topi dai piedi bianchi. DescrizioneDimensioniAl genere Peromyscus appartengono roditori di piccole e medie dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 70 e 170 mm, la lunghezza della coda tra 40 e 205 mm e un peso fino a 110 g.[1] Caratteristiche craniche e dentarieIl cranio è delicato e presenta un rostro lungo e sottile, una regione inter-orbitale stretta, le creste sopra-orbitali poco sviluppate, i fori palatali lunghi e una bolla timpanica leggermente rigonfia. I molari sono piccoli, hanno la corona bassa, hanno quattro file di coppie di cuspidi, i superiori forniti di tre radici mentre quelli inferiori di due. Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
AspettoL'aspetto è quello di un piccolo topo ricoperto di una pelliccia molto soffice e densa. Le parti dorsali variano dal grigiastro, color sabbia al nerastro o marrone scuro, mentre le parti ventrali sono bianche, con la base dei peli grigia. Il muso è appuntito, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono relativamente grandi e ricoperte di peli. I piedi sono lunghi e moderatamente larghi, le piante sono provviste di 6 tubercoli. La coda può variare da circa un terzo a più della lunghezza della testa e del corpo, è rivestita di anelli di scaglie, parzialmente nascoste da corti peli e talvolta termina con un ciuffo di lunghi peli. Le femmine hanno 2-3 paia di mammelle. DistribuzioneSi tratta di roditori terricoli ampiamente diffusi nel Continente americano, dal Canada fino al Nicaragua. TassonomiaIl genere comprende 63 specie.[2]
Note
3. Molte zecche fanno scorpacciate di sangue e vantano un alto tasso di sopravvivenza perché questi cricetidi non sono molto bravi a liberarsi delle larve, ed essendo il peromisco un serbatoio di Burrelia burgdorferi altamente competente - efficiente sia nell’ospitarlo sia nel trasmetterlo-, la maggior parte delle zecche viene infettata, la zecca la trasmette all’uomo riconosciuta come Malattia di Lyme. Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|