Pentossifillina
La pentossifillina, nome chimico 1-(5-oxoexil)-3, 7-dimetilxantina è un derivato xantinico utilizzato per le proprie attività antitrombotiche. UtilizziViene utilizzato per ridurre i disturbi legati all'irrorazione periferica su base aterosclerotica (claudicatio intermittens causata da ostruzione delle arterie, dolori a riposo), su base diabetica (angiopatia diabetica) e flogistica (endoangioite obliterante) poiché la pentossifillina riesce a migliorare il flusso sanguigno attraverso i vasi. Viene anche utilizzata per il trattamento di disturbi trofici (sindrome post-trombotica, ulcus cruris, gangrena e congelamenti) e angioneuropatie (acrocianosi e morbo di Raynaud). Viene anche impiegato per sequele da alterata irrorazione cerebrale, oculare e auricolare. La molecola è anche in studio per il trattamento della induratio penis plastica e della neuropatia periferica. Può essere utilizzato per la prevenzione delle crisi di falcizzazione nell'anemia drepanocitica e migliora il microcircolo cerebrale. La pentossifillina può essere utilizzata per il trattamento del mal di testa da altitudine ed è stato dimostrato che è in grado di diminuire la mortalità nella steatoepatite probabilmente attraverso la propria abilità a inibire il fattore di necrosi tumorale. Alcuni specialisti la prescrivono in applicazione topica per la Morfea. ControindicazioniLa pentossifillina deve essere evitata in quei soggetti che hanno evidenziato accertata ipersensibilità alla molecola, recente infarto al miocardio ed emorragie di grave entità. Gravidanza e allattamentoLa molecola è in grado di passare attraverso il latte materno; pertanto, durante l'allattamento, bisogna stabilire se terminare l'allattamento e proseguire la cura o terminare la cura e proseguire l'allattamento. In gravidanza invece non è stata dimostrata alcuna teratogenicità a carico del feto, nemmeno ad alti dosaggi. MeccanismoCome altre xantine metilate e derivati xantinici, la pentossifillina agisce attraverso due meccanismi fondamentali:
Esiste un derivato dal nome propentofillina. Note
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