Pensiero controfattualePer pensiero controfattuale si intende un concetto psicologico che coinvolge la tendenza umana a creare possibili alternative a eventi che si sono già verificati; il pensiero controfattuale è, come afferma l'aggettivo: "contrario ai fatti".[1] Questi pensieri esordiscono tipicamente con "E se?" o "Se solo avessi..." e si verificano quando si riflette su come certi eventi sarebbero potuti andare diversamente. StoriaL'origine del pensiero controfattuale ha radici filosofiche e può essere fatto risalire ai primi filosofi come Aristotele e Platone che riflettevano sullo status epistemologico delle affermazioni ipotetiche e sulle loro conseguenze ipotetiche ma plausibili.[2] Nel diciassettesimo secolo, il filosofo tedesco Leibniz sosteneva che potesse esserci un numero infinito di mondi alternativi, purché non fossero in conflitto con le leggi della logica.[3] Il noto filosofo Nicholas Rescher (così come altri) ha scritto sull'interrelazione tra ragionamento controfattuale e logica modale.[4] La relazione tra ragionamento controfattuale basato sulla logica modale è stata sfruttata anche in letteratura, pittura e poesia.[5][6][7] EsempiNel caso delle medaglie olimpiche, il pensiero controfattuale spiega perché i vincitori di medaglia di bronzo sono spesso più soddisfatti del risultato rispetto alle medaglie d'argento. I pensieri controfattuali per le medaglie d'argento tendono a concentrarsi su quanto si sia stati vicini alla medaglia d'oro, pensando controfattualmente a un evento migliorativo (l'ipotetica vittoria), mentre le medaglie di bronzo tendono a pensare controfattualmente su come avrebbero potuto non vincere affatto una medaglia, mostrando un pensiero controfattuale peggiorativo.[8] Un altro esempio è la soddisfazione degli studenti universitari rispetto ai propri esami. Medvec e Savitsky hanno studiato la soddisfazione degli studenti universitari in base al fatto che il loro voto avesse appena mancato il limite per avere la promozione rispetto a quelli che avessero di poco superato il limite per una certa categoria. Gli studenti entrati per poco in una categoria di voto tendevano a pensare controfattualmente al ribasso ed erano più soddisfatti, pensando che le cose sarebbero potute andare peggio. Questi studenti tendevano a pensare in termini di "Almeno io ho". Tuttavia, gli studenti che erano estremamente vicini a entrare nella categoria immediatamente più alta hanno mostrato una maggiore insoddisfazione e tendevano a pensare controfattualmente verso l'alto, concentrandosi su una situazione che avrebbe potuto essere migliore. Questi studenti tendevano a pensare nei termini di "avrei potuto".[9] Note
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