Nacque da Julio (Jules) Fournol e Luisa Alejandrina (Louise Alexandrine) Le Frane, entrambi francesi.[6] Venne battezzato il 7 novembre 1892.[6]
Caratteristiche tecniche
Attaccante maschio[3] e astuto,[4] era impiegato come ala destra.[3]
Aveva spesso la meglio sui difensori praticando un gioco che combinava duri colpi,[3] finte,[4] frenate e scivolate eseguite in rapidità.[3] Confondeva gli avversari con giocate improvvise.[4] Era anche soprannominato "Loco"[4] ("pazzo"), termine usato per definire la capacità con la quale era in grado di esaltare il pubblico con una grande giocata e, allo stesso tempo, umiliare gli avversari.[4]
È considerato l'inventore della bicicleta,[3][4][5] un colpo paragonabile ad una pedalata[3] che, eseguita in velocità, rubava il tempo ai marcatori, non dando loro la possibilità di intervenire.
La manovra consisteva nel far passare, in rapida successione e talvolta anche ripetutamente, prima l'una e poi l'altra gamba davanti alla palla, senza toccarla, disorientando l'avversario[5] ed impedendogli di capire in quale direzione avrebbe continuato l'azione. Così Calomino si creava spazio per continuare la corsa verso la linea di fondo.[5] Veniva eseguita con agilità e precisione, e il pubblico la richiedeva durante le partite.[5]
Carriera
Club
Gli inizi al Boca e all'Argentino de Quilmes e i continui trasferimenti
Cresciuto a calle Corrientes, Buenos Aires, decise di mantenere, al posto del suo vero cognome, il soprannome "Calomino" che i familiari gli diedero sin dai tempi in cui giocava a livello amatoriale nel Catedral del Norte.[3] Fu Oreste Abat che lo vide e lo portò ad un provino con il Boca Juniors.[3] Salendo dalle categorie inferiori, Calomino cominciò a fare parlare di sé quando, il 4 giugno del 1911, esordì nel Boca. Partì da titolare nella terza gara di División Intermedia[3][N 5] Boca Juniors-Independiente (terminata 2-1), siglando la prima rete al 20'.[7]
Nel settembre 1912 si trasferì all'Argentino de Quilmes, dove rimase per pochi mesi. Infatti, nell'aprile 1913, rincasò al Boca,[3] per terminare la stagione in corso.[1]
Erano tempi duri per la dirigenza del Boca, che vedeva nel ruolo di presidente Emilio Melinke, affiancato da Ludovico Dollenz come vice. I due non trasmettevano fiducia e il club ne risentì, attraversando un periodo molto precario a livello economico. Questa situazione si tramutò in debiti societari: Calomino decise di ritirarsi dalla squadra e cambiare aria.[8]
Nel 1914, quindi, ritornò nell'Argentino de Quilmes, questa volta per giocare tutto l'anno.[3]
Nel frattempo, ci furono dei cambiamenti ai vertici dirigenziali del Boca: Juan R. Brichetto (con già due mandati da presidente alle spalle) fu nominato vice presidente all'unanimità[8] e sostituì Dollenz. Il primo compito, del quale si occuparono i due, fu quello di trovare una soluzione al caso Calomino, cercando di far ritornare la stella al Boca. Incontrarono il giocatore manifestandogli tutte le loro buone intenzioni; si giunse ad un accordo economico e così Calomino rivestì la maglia del Boca,[8] che poi mantenne fino alla fine della carriera.
Era molto apprezzato anche per la sua ferocia in campo. Prima di una partita il difensore bascoMariano Arrate arrivò a dirgli: «O vai indietro o vai avanti, però gioca con lealtà!». Poco dopo, dagli spalti si sentirono diverse urla «Dáguele forte, Calumín», in dialetto genovese,[3] molto parlato tra i sostenitori dell'epoca, in buona parte immigrati italiani.[4]
Il 27 luglio 1924 scese in campo per l'ultima volta della sua carriera nella partita Argentinos Juniors-Boca Juniors (2-0).[1]
Nazionale
Fece il suo debutto nella Nazionale argentina nel 1912.[9] In totale disputò 38 gare, andando in rete cinque volte.[2]
^Le presenze sono 41 se si considerano anche le partite non ufficiali.
^La División Intermedia era all'epoca il secondo livello del campionato argentino nell'era amatoriale. Nel 1911 Boca ed Independiente non facevano parte della Primera División.
^Tra le 11 presenze di Calomino ci sono 3 partite di Copa Campeonato che furono annullate. Se non si considerano queste 3 partite le statistiche sono 8 (5) anziché 11 (5).
^Tra le 5 presenze di Calomino c'è 1 partita di Copa Competencia che fu annullata. Se non si considera questa partita le statistiche sono 4 (2) anziché 5 (2).
^Questa presenza della Copa Ibarguren 1919 risale all'8 febbraio 1920.
^Non conteggiando le 4 presenze di Calomino in partite annullate le statistiche sono 13 (7) anziché 17 (7).
^2 delle 4 presenze di Calomino risalgono al gennaio 1921.
^Gli spareggi per l'assegnazione della Copa Campeonato 1923 si disputarono a marzo ed aprile 1924.
^24 gare di campionato e 4 spareggi per l'assegnazione del titolo giocati contro l'Huracán.
^abTrattasi della Copa de Honor Cousenier 1920, disputatasi in finale unica il 20 settembre 1923 a Montevideo.
^Non conteggiando le 3 partite della Copa Campeonato 1919 annullate le statistiche sono 187 (79) anziché 190 (79).
^Non conteggiando la partita di Copa Competencia 1919 annullata le statistiche sono 20 (6) anziché 21 (6).
^Non conteggiando le 4 partite annullate nella stagione 1919 le statistiche sono 224 (96) anziché 228 (96).
^La División Intermedia venne introdotta proprio nel 1911 come nuovo campionato di secondo livello. La Segunda División continuò ad esistere, ma diventò il terzo livello del campionato argentino.
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