Pays de Born
Il Pays de Born è una zona costiera del dipartimento delle Landes; comprende il territorio di 19 comuni ed il capoluogo è Mimizan. La denominazione deriva probabilmente dal guascone bòrna, cioè "limite" (latino volgare bodina, botina: albero di frontiera)[1]. GeografiaIl Pays de Born confina a nord con il Pays de Buch, ad est con la Grande Lande, a sud con il Marensin e ad Ovest con l'Oceano Atlantico. Ha la forma d'un trapezio le cui basi sono delimitate da:
La sua popolazione, di 39.617 abitanti (2008) residenti, passa a oltre 100.000 durante la stagione estiva[2]. Le sue cittadine principali sono Mimizan, Parentis-en-Born e Biscarrosse, il capoluogo è Mimizan. Comuni
PaesaggiLa zona associa tre tipi di paesaggio:
Lette[3] e craste[4] segnano la topografia della zona. Gli anziani parlano sempre di la montanha , vecchie dune boscose ove oggi vi è la foresta di produzione.[5] StoriaOrigini etnicheNon si dispone che di un piccolo numero di fonti scritte sul nome della gente che popolava il pays de Born e il pays de Buch. Il loro esame permette di rendersi conto della difficoltà che solleva la ricerca del loro nome: Boïati o Boi. È solo a partire dalla seconda età del ferro che è possibile dare un nome e forse localizzare le tribù disseminate sul territorio delle Landes. I Boïati del Bacino d'Arcachon occupavano parimenti le terre del pays de Born, forse fino ad Aureilhan. Altre fonti indicano la presenza di Cocosati, popolo aquitano all'epoca della Pax Romana. Queste fonti, tutte di epoca romana, sono di diverso tipo: testi letterari, incisioni, documenti amministrativi ed itinerari di viaggio (Itinerario antonino della fine del III secolo). Storici e geografi concordano nel constatare l'esistenza di un popolo originale, diverso dal popolo celta per razza e lingua (vicina al basco contemporaneo). L'influenza celtica è stata tuttavia profonda e la seconda età del ferro ha introdotto ovunque cambiamenti decisivi: l'organizzazione delle tribù in stati governati da re o da magistrati nominati dall'aristocrazia locale, la nascita delle prime "città", generalmente costruite su alture (gli oppidum), la creazione di un reticolo di piste ed itinerari ed infine la creazione della moneta e della sua circolazione insieme alle primizie di un commercio ruotante sull'importazione di vino dall'Italia. Si può dunque affermare, che prima che ogni progetto di conquista sia germogliato nello spirito romano, la conquista economica dell'Aquitania era stata già realizzata.[6]. Economia gallo-romanaIl Born ha conosciuto il passaggio dei Romani. Situato sulla via romana litorale che collega Bordeaux (Burdigala) a Dax (Aquae Tarbellicae), come attesta la citazione di Ségosa sull'Itinerario antonino, il Born beneficia di un flusso commerciale da nord a sud, negoziando le proprie merci, in particolare i prodotti derivati dalle resine. Gli aquitani vicini all'oceano vivono soprattutto di pesca e di caccia e coltivano miglio e segala, a causa della povertà del terreno. Essi praticano l'allevamento dei suini, dei buoi e dei montoni ed ottengono il sale dall'oceano. Questa preziosa derrata è indubbiamente oggetto di scambi per la popolazione e si può immaginare un vero e proprio negozio nella regione. La coltura della vite gioca anch'essaa un ruolo importante nell'economia dell'epoca gallo-romana. Essa cresce dappertutto ed il vino viene consumato localmente. Le altre risorse provengono essenzialmente dall'artigianato, fabbricazione di oggetti d'uso comune, utensili, ciodi, fibbie e prodotti derivati dalla resina dei pini. In effetti la resina venne estratta in epoca ancor anteriore e consumata sia direttamente per rendere stagni i recipienti, sia per l'illuminazione e sia in enologia, per mescolarla con il vino per ottenere il vino resinato, allora assai apprezzato. Essa può anche venir trasformata in pece e ciò con una tecnica quasi industriale, facendone poi oggetto di commercio, vista la gran quantità in cui viene prodotta. La pece spessa (catrame) ha molteplici applicazioni: in marina serve a calafatare le imbarcazioni, comprese vele e cordami; lo si utilizza poi in farmacopea sotto forma di cataplasma, d'impiastro o d'unguento.[6] Ancien régimeVillaggi rurali extraterritoriali (Sauveté) come quello di Mimizan, vengono posti sotto l'autorità dell'Abbazia di Saint-Sever. Essa richiama e insedia la popolazione su queste difficili terre offrendo in contropartita certi benefici. Essa genera il flusso di pellegrini verso il Santuario di Santiago di Compostela, che imboccano la via di Soulac. Le vestigia di sette monticelli a difesa, fra i quali quello di Tuc de Houns, sono stati ritrovati nei pays de Born. Verso il 1500 venne istituita una prevostura di Born. Posta alle dipendenze dell'Albtret landais, questa giurisdizione comprende Aureilhan, Bias, Biscarrosse, Gastes, Lévignac, Mézos, Mimizan, Parentis-en-Born, Pontenx-les-Forges, Sainte-Eulalie, Saint-Julien, Saint-Paul, Sanguinet e Uza. La direzione episcopale del Born si trovava a Bordeaux fino al 1789.[7]. Siti archeologici
Pellegrinaggi e religioneL'itinerario fra Arcachon e Bayonne è molto antico. Già noto ai celti prima dell'era cristiana e utilizzato nel medioevo dai pellegrini diretti al Santuario di Santiago di Compostela, è la via romana chiamata poi Camin Arriou; esso mette in comunicazione una successione di pays della vecchia tradizione delle Landes: pays de Born, Marensin, Maremne, Seignanx. Il Born possiede numerose "fontane miracolose": Saint Jean-Baptiste de Bourricos, Saint Rose o Arrose de Mézos, Saint Michel de Bias, Saint Eutrope, Saint Clair de Saint-Paul en Born, Saint Roch, Saint Mommolin, Saint Galactoire, Sainte Ruffine d'Aureilhan, Sainte Madeleine de Contis, ecc.[8]
EconomiaGiacimenti di ferro estratto dall'alios[9] sono stati sfruttati fino al XIX secolo a Pontenx-les-Forges e Uza-les-Forges: nel 1901, con i giacimenti ormai esauriti, le fucine di Pontenx-les-Forges ricevevano ancora 4636 tonnellate di minerale del Périgord. I derrick della Esso, che estrassero petrolio dal sottosuolo ai tempi della fastosa produzione francese (1954 - 1990), hanno cessato il loro funzionamento. Quanto alle speranze fondate sugl'idrovolanti della società Latécoère, che partivano verso Africa ed America, appartengono ormai alla gloriosa storia degl'inizi dell'aviazione aeronavale, esposta al suo Museo storico di Biscarosse. Restano ad oggi la selvicoltura, applicata allo sfruttamento delle foreste delle Landes e sulle cartiere del Gruppo Gascogne à Mimizan, il turismo balneare della Costa d'Argento e la presenza delle Forze Armate nel Centro Sperimentale Lancio Missili di Biscarrosse. Patrimonio artistico e naturale
Note
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