Patty Pravo (1976)
Patty Pravo è il 12º album in studio dell'omonima cantante italiana, pubblicato dall'etichetta discografica Dischi Ricordi nel 1976. Successivamente fu soprannominato Biafra Record:[1] «Il nuovo album si intitola semplicemente a suo nome ma, in prospettiva dell'immagine riprodotta sul fronte copertina, verrà poi contraddistinto da se stessa, come dai fan, l'album "Biafra"» DescrizioneBiafra Record è un disco difficile, soprattutto per le sonorità all'avanguardia e i testi elaborati. Musicalmente avanti rispetto alla produzione standard del momento (per quel che riguarda l'Italia). Si presenta sperimentale ed etnico, perché spazia fra rock (La mela in tasca), funky (appunto Il dottor Funky) e new wave, e vede l'utilizzo di strumenti musicali quasi "sconosciuti", quali moog e sintetizzatori. La gestazione fu difficile e faticosa, e la stessa Pravo ricorda:[2] «È un album che mi è costato parecchio: obbligati a lavorare di notte per poterlo terminare, ed è stato faticoso, anche se solitamente a me piace iniziare a lavorare a mezzanotte.» «Avevo la band migliore di sempre: Paul Jeffery alle tastiere, Alberto Radius alla chitarra, Gianni Dall'Aglio alla batteria, Mark Harris all'organo Hammond... Avevamo anche un sacco di strumenti fantastici, sintetizzatori, moog, percussioni etniche. Si sperimentava tutto il tempo, volevo fare qualcosa di mai sentito, qualcosa che lasciasse un segno. (...) Ci davamo dentro come matti, lavoravamo sodo giorno e notte, alla ricerca di un suono che ci facesse dire: ecco, questa è una cosa nuova, roba che non c'era[3].» «In "Biafra" ho fatto tutto: arrangiamenti, testi, missaggi, ho persino suonato. Insomma, mi sono divertita[4].» Fu ristampato due volte in formato cd e una volta in formato Lp:
Nelle stampe in formato cd è stata invertita, in scaletta, la posizione dei brani Dirin din din e Piramidi di vetro, e sono stati inseriti altri due brani (Tutto il mondo è casa mia e Da soli noi), non presenti nella prima emissione dell'album e all'epoca pubblicati solo su 45 giri (Tutto il mondo è casa mia/Da soli noi) nell'anno 1977. I due brani sarebbero dovuti servire come sigle per uno special televisivo condotto da Patty Pravo nel 1976, mai andato in onda. Tracce
Formazione
AccoglienzaL'album, a suo tempo, non fu accolto molto bene e rappresentò il primo vero e proprio fallimento della cantante. I fan rimasero delusi, perché si distaccava da tutto ciò che era stato pubblicato e rappresentava qualcosa di diverso da quel che era solito ascoltare. I riferimenti alla Pravo dei dischi precedenti, infatti, sono pochi: l'unico brano che può avvicinarvisi è Innamorata io (retro del 45 giri Grand hotel/Innamorata io).[senza fonte] In seguito il disco fu rivalutato, quando si comprese che aveva portato in Italia generi sconosciuti quali il funk e la new wave, e adesso è considerato forse il migliore lavoro discografico della Pravo.[2] La copertina fece scandalo, in quanto mostra un'immagine della cantante, in bianco e nero, coperta soltanto da una "bambola" di pezza.[8] Note
Collegamenti esterni
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