Pasquale CarcaniPasquale Marco Carcani, noto anche con lo pseudonimo di Sofista Pericalle (Napoli, marzo 1721[1] – Napoli, 12 novembre 1783), è stato un letterato, filologo e giureconsulto italiano. La nascita, l'infanzia e gli studiNipote del pittore Paolo De Matteis,[2] Pasquale nacque da Marco Carcani e Maria Angela de Matteis a Napoli,[3] ma la famiglia era originaria di "Gefunio, seu Junonis Fano in agro Picentinorum"[4], ovvero Giffoni Valle Piana nel Principato Citra[3]. Ultimo di sei fratelli, a sette anni la madre si risposò con Onofrio Roseti. Venne quindi educato dal patrigno e dal fratello maggiore Domenico, mostrando una perspicacia non ordinaria.[2] Dopo aver studiato grammatica e retorica, iniziò gli studi matematici con il professore di fisica della Regia Università di Napoli Mario Lama e con suo fratello Nicola Maria Carcani (1716-1764), chierico dell'Ordine degli Scolopi e direttore del Collegio reale di San Carlo alle Mortelle. Studiò quindi l'allora dominante filosofia cartesiana e si dedicò spesso alla lettura delle opere aristoteliche in lingua originale, avendo imparato da autodidatta la lingua greca.[2][5] Studiò poi diritto civile e canonico con Marcello Papiniano Cusano. Con Pio Milante successivamente studiò teologia ed approfondì il diritto canonico.[5] La carrieraAncor giovane divenne membro dell'Accademia Cosentina.[5] All'età di ventuno anni venne a mancare suo fratello Domenico e Pasquale si dedicò prima alla giurisprudenza e poi alla politica, non tralasciando però la letteratura che rimase sempre la sua passione.[5] Ebbe modo di dedicarsi alla letteratura anche grazie all'avvocato Girolamo Pandolfelli, giureconsulto e filologo, che in casa propria ospitava gli incontri dell'Accademia degli Emuli, a cui prendevano parte i migliori letterati dell'epoca. In questi incontri Pasquale prese il soprannome di Sofista Pericalle.[6] Nel 1755 venne prescelto come uno dei quindici membri dell'Accademia Ercolanese e successivamente ne assunse anche il ruolo di segretario perpetuo. Mantenne tali cariche fino alla morte.[7][8] Per circa un ventennio, dal 1759 al 1776, fu il braccio destro del marchese Bernardo Tanucci,[9] segretario di stato della casa reale durante il regno di Carlo III, il quale lo nominò ufficiale della segreteria degli affari esteri e della real casa, lo coinvolse nelle più importanti faccende e si avvalse di lui negli affari più segreti e astrusi.[6][10] Morì il 12 novembre 1783 a Napoli. Opere di Carcani
Note
Bibliografia
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