Parrotia persicaParrotia persica C.A.Mey. è un albero a foglie decidue della famiglia delle Hamamelidaceae,[1] strettamente correlato al genere Hamamelis. È originario dell'Iran settentrionale (dove prende il nome di انجیلی anjili) e dell'Azerbaigian meridionale (dove prende il nome di dəmirağac) ed è endemico sui monti Elburz. A questa specie gli è stato conferito il nome da Carl Anton von Meyer in onore del naturalista tedesco Georg Friedrich Parrot[2], il quale si dedicò alla botanica degli Elburz in una spedizione alpinistica negli anni '30 dell'Ottocento. DescrizioneParrotia persica cresce fino a 30 m (98 ft) di altezza e 8–15 m (26–49 ft) di ampiezza, con un tronco che può raggiungere i 150 cm (59 in) di diametro. La corteccia è liscia e simile a quella dei platani. Le foglie, dai margini ondulati, hanno forma ovoidale, sono leggermente pendenti e la loro lunghezza va dai 6–15 cm (2–6 in), mentre la loro larghezza va dai 4–10 cm (2–4 in). Si presentano di un colore che passa dal verde lucido durante la maggior parte dell'anno al violaceo o rosso brillante nel periodo autunnale. I fiori sono simili a quelli di amamelide ma di colore rosso scuro; sono prodotti alla fine dell'inverno su steli nudi, ma differiscono per avere solo quattro sepali arrotondati senza petali; gli stami sono tuttavia abbastanza evidenti, formando un denso grappolo rosso di 3–4 mm (0,12–0,16 in). Il frutto è una capsula a due parti contenente due semi, uno per ogni metà[3]. ColtivazioneEssendo un albero da giardino raro, tollerante alla siccità e di dimensioni moderate, P. persica è coltivato come un albero ornamentale per il suo brillante colore autunnale e per la sua corteccia esfoliante liscia e modellata che si presenta negli esemplari maturi[4][5] Sono state selezionate diverse cultivar per la semina da giardino tra cui:
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