Pariana
Pariana è una frazione del comune di Massa, in provincia di Massa-Carrara. Geografia fisicaPariana è situata in una posizione panoramica sul Colle Belvedere alle spalle della città di Massa e dista 1 km da San Carlo Terme. Il paese si trova nella Valle del Frigido, sulla strada regionale che collega Massa alla Garfagnana. Corsi d’acqua[1] I corsi d’acqua del territorio seguono due linee differenti: alcuni scorrono lungo il versante nord ovest e confluiscono nel Fiume Frigido, altri occupano il versante sud e continuano a scorrere ai piedi del monte su cui sorge il paese.
Sviluppo del territorioSecondo gli estimi del XIV secolo, il territorio sfruttato dai contadini per le colture era vasto. Nelle zone pianeggianti e collinari si praticavano la viticoltura e la coltivazione degli ortaggi, favorite da un clima mite con escursioni termiche limitate. Successivamente, nell'estimo realizzato per Maria Teresa Cybo Malaspina nel 1743, il territorio appariva completamente diverso dagli estimi del XIV secolo. Erano aumentati gli olivi e le viti e il castagno era diventato una coltura specializzata. Un ruolo importante in questi anni era ricoperto dalla selva, intesa come l’insieme delle colture di tipo boschivo ma anche come l’insieme di olivi, castagni e viti. Il legname era però sfruttato anche dall'industria metallifera, infatti già nel Cinquecento il duca Alberico Cybo emanò un decreto con il divieto di danneggiare i castagni, fondamentali per la produzione di farina. Il catasto di Maria Beatrice d'Este del 1820 riportava ancora l'eccessivo utilizzo del legname. Infatti in questo periodo i castagni continuavano ad essere abbattuti. La loro espansione iniziò nuovamente nel secolo successivo e durò fino alla Seconda Guerra Mondiale. Dati censuari del 1987 I dati censuari del 1987 delineano una divisione approssimativa del territorio:[4]
Storia[5]La prima attestazione scritta sul paese risale al XII secolo ma sono stati rinvenuti reperti archeologici che testimoniano la presenza dell'uomo nel luogo fin dal Paleolitico, nei dintorni di Cirimea e dei Tecchioni. Secondo le testimonianze di Luigi Pernier sono stati trovati anche frammenti di selce lavorata che fanno pensare a vere punte di freccia. La scoperta di un deposito di bronzo e di alcune tombe a cassetta testimonia la presenza di uomini nelle zone collinari del Frigido nell'età dei metalli.
Il paese fu un centro dei Liguri Apuani. FortiliumNel periodo romano "Pariana era situata all'imboccatura della Valle del Frigido e faceva parte di un sistema difensivo costituito da un fortilium" [7] che aveva la funzione di unire i luoghi abitati della valle e proteggerli dai nemici. Anche la struttura stessa del territorio era adatta a questa funzione: case costruite l’una accanto all'altra e strade strette collegate tra loro quasi a formare un labirinto. Tre punti di difesa fondamentali erano rappresentati da:
Dopo le lotte romane e con la totale conquista del territorio da parte dei Romani tutto cambiò e Pariana diventò un centro agricolo. Le popolazioni abbandonarono i territori di montagna e iniziarono a popolare le pianure, molto più adatte ad essere coltivate. Vennero costruiti i pagi, strutture essenziali caratteristiche dell’organizzazione romana e vengono abbandonati i castelli. OriginiGli anziani di Pariana tramandano da generazione in generazione una storia molto divertente sull’origine del loro paese. Dai loro racconti sembra che Pariana discenda dai Greci, e Berticagnana (attualmente Altagnana) dagli sconfitti Troiani. Riprendendo gli eventi della guerra di Troia hanno così spiegato l’origine della “storica diatriba” che viene portata avanti da anni dai due paesi. Sull’etimologia del nome esistono quattro diverse ipotesi:
Luoghi di interesse
ManifestazioniRappresentazione popolare della Passione di Cristo Ogni anno a Pariana viene organizzata una rappresentazione popolare della Passione di Cristo. La manifestazione, organizzata dagli abitanti di Pariana e diretta dal Professor Lorenzo Grossi, tocca le fasi salienti della Passione, spostandosi via via nei luoghi biblici ricreati lungo il percorso. La rappresentazione parte dalla località Ca' di Cecco, per scendere successivamente verso il parco Polla di Tommaso dove avviene la crocifissione. Non è una Via Crucis ma le scene più importanti della Passione sono recitate da attori e figuranti vestiti con abiti dell'epoca e scelti tra la popolazione di Pariana e San Carlo. La rappresentazione si apre con l'arrivo di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla festante; soprattutto in questa scena il pubblico viene coinvolto direttamente, perché viene munito di palme e rami d'ulivo. Poi si susseguono l'ultima cena, la cattura nell'Orto degli Ulivi, il dialogo con Pilato, fino alla già citata crocifissione, passando dalla scena delle cadute, il tradimento e l'impiccagione di Giuda e dell'incontro con la Veronica. La manifestazione è patrocinata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Massa. Il Calendo Il Calendo rappresenta una delle più antiche tradizioni di Pariana risalenti all'epoca romana. Consiste nell'accensione di una pira di legna che inizia a bruciare come buon auspicio per un ricco raccolto. Il clima freddo dell’inverno lascia così spazio a una primavera rigogliosa. Solitamente si svolge tra la fine di aprile e gli inizi di maggio. Nei giorni precedenti molti uomini raccolgono fascine di legna e le posizionano nella piazza del cimitero del paese. Questo evento è molto sentito dai paesani che si raccolgono attorno alla pira insieme a parenti e amici[11]. Usi e costumiGiochi e divertimenti Gli anziani trascorrono i pomeriggi riunendosi nel bar del paese e giocando a carte. Si formano delle coppie che si sfidano in un torneo e alla fine della giornata coloro che perdono devono pagare il vino a tutta la compagnia. Questa abitudine è molto diffusa anche nei paesi vicini, Altagnana e San Carlo. Fino a qualche anno fa era molto famoso anche il gioco delle bocce. Gli anziani provenienti da tutti i paesi vicini a Pariana si riunivano nel piccolo parco delle Terme di San Carlo e si sfidavano fino a sera. Nel 2017 il parco è in fase di ristrutturazione e inagibile. I bambini si riuniscono nella piazza centrale del paese per stare insieme durante il pomeriggio facendo giochi come Nascondino e Un, due, tre, stella. Le bambine spesso riprendono giochi svolti anche dalle loro nonne, come il gioco delle mamme o la campana. Tra gli anni ’50 e ‘60 erano famose diverse filastrocche che venivano cantate e accompagnate da alcuni movimenti. Nella filastrocca Ho perso una pecorella i bambini formavano un cerchio e si tenevano per mano alla ricerca di un bambino che avesse le caratteristiche cantate, in Trecento cavalieri le bambine si lasciavano cadere dopo aver pronunciato l’ultima parola della filastrocca e con La bella lavanderina una bambina si posizionava al centro di un cerchio e mimava le parole. Credenze popolari A Pariana e nei paesi vicini viene tramandato di generazione in generazione uno scongiuro contro la malasorte: Pronunciando queste parole, una donna pone sulla testa di un soggetto un piatto pieno d’acqua poi con un rosario fa il segno della croce per tre volte. Alla fine fa cadere tre gocce d’olio nel piatto. Se davvero la malasorte perseguitava il soggetto le gocce d’olio spariscono, altrimenti rimangono. La Cucina I piatti tipici di Pariana appartengono a una cucina povera, tipica di contadini e classi povere. Le ricette vengono preparate con ingredienti semplici e propri della tradizione locale. L'elemento principale è da sempre la polenta, soprattutto quella di castagne, con la quale si preparano il neccio e il castagnaccio. Il regime alimentare è carente di proteine e vitamine ma ricco di carboidrati. Patate, fagioli e pasta sono gli elementi più usati con i quali si creano polpette e torte al forno. La frutta viene usata per fare confetture di ogni tipo. I fichi, abbondanti nel territorio, sono i più utilizzati. Una particolarità di Pariana e dei paesi vicini è la confettura di pomodori, utilizzata per fare crostate o accostata ai formaggi. Il dialettoIl dialetto parlato a Pariana è quello massese e ha radici comuni ai dialetti delle valli del Carione e del Magra, si avvicina particolarmente al dialetto parlato ad Altagnana. Attualmente il dialetto parianese ha caratteristiche diverse da quello parlato a metà del Novecento e si è italianizzato molto sia nella pronuncia sia nelle parole utilizzate nel quotidiano. Gli aspetti principali sono:
Canzoni e filastrocche Le canzoni e le filastrocche della tradizione parianese si riferiscono principalmente a fatti della vita quotidiana. Contengono morali per bambini o prendono in giro qualcuno. Spesso in campagna i contadini camminavano scalzi nei periodi più caldi e calpestavano i ricci dei castagni o di altre piante spinose. Dovevano poi estrarre le spine e il dolore era molto forte. Per rendere il momento più divertente recitavano una simpatica filastrocca allo sfortunato: Una volta a i era un, Letteralmente:
Una volta c’era un contadino, Per descrivere la maestosità dei falchi che si aggiravano nel cielo in cerca di prede i bambini cantavano: Falco, falchetto, Facendo dondolare i bambini sulle ginocchia dei genitori si cantava una filastrocca per farli sorridere: O babbo, o mamma, Letteralmente:
O babbo, o mamma, Modi di dire I modi di dire sono considerati dai parianesi parte fondamentale della cultura del paese, una ricchezza preziosa da tramandare a figli e nipoti. Hanno origine da episodi ed esperienze della vita quotidiana che vengono reinterpretati in modo ironico e scherzoso. Alcuni sono in dialetto, altri in italiano. In dialetto Chi troppo sta col prete o con medigo, o diventa malado o diventa eretico. La zazzera al passa tre volte al dì: la sera, la matina en sel colpo del mizudì. Chi al va al Ponto e in se 'nciampa, va siguro fino en Francia. In italiano Chi ha vizi nelle ossa, li porta fino alla fossa. Per volontà divina è nata una gallina. Non esiste serratura che incatena la paura,
l'allegria fa campare,
la passione fa crepare. Note
Bibliografia
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