Panhard Dyna Z
La Panhard Dyna Z era un'autovettura di fascia media prodotta dal 1953 al 1959 dalla Casa automobilistica francese Panhard. StoriaNel 1948, anno in cui fu lanciata a tutti gli effetti la Dyna X, alla Panhard si cominciò immediatamente a lavorare alla vettura che l'avrebbe sostituita. L'idea nasceva dall'esposizione di un prototipo, denominato Dynavia, dalle forme molto aerodinamiche, a partire dal quale la nuova vettura doveva riprendere le linee generali. Unico neo inizialmente apparente era il prezzo, poco concorrenziale e dovuto alla scelta di soluzioni costose, come l'utilizzo dell'alluminio per i lamierati e per il telaio. In ogni caso, il successo arrise alla Dyna Z, se non che, poco tempo dopo, cominciarono a emergere anche nuove problematiche relative a difetti nell'assemblaggio della carrozzeria e all'eccessiva rumorosità del motore. Già nel 1954, le vendite calarono sensibilmente e la Casa francese corse ai ripari: nel 1955, alla prima serie della Dyna Z, denominata Z1, furono apportate modifiche alla meccanica, inizialmente nelle sospensioni e successivamente al motore, in modo che fosse più silenzioso. Alla fine dello stesso anno, anche la scocca in alluminio fu accantonata a favore di una più tradizionale scocca in acciaio e inoltre furono introdotte ulteriori modifiche meccaniche. Nel settembre del 1956, viene presentata la nuova serie della Dyna Z, denominata Z12, e caratterizzata dalla carrozzeria completamente in acciaio, comprese portiere e portelloni, per diminuire ulteriormente i costi di produzione e quindi il prezzo di listino. All'inizio del 1957, la serie Z12 entra regolarmente in produzione: le prestazioni sono leggermente calate, per via dell'impiego di acciaio per i lamierati. La vettura era quindi un po' più pesante e la velocità massima passava da 132 a 129 km/h. Per contro, il prezzo era leggermente calato e il motore era più silenzioso. Nello stesso anno videro la luce nuove versioni della Dyna Z: la Grand Standing, versione di lusso della berlina normale, e la cabriolet, molto gradevole nella sua linea e disponibile sia in versione normale, sia in versione Grand Standing. Nel 1959 furono introdotte anche le due versioni commerciali (furgone e pick-up) e la dotazione della gamma venne resa più ricca. Per finire, durante la prima metà del 1959, fu prodotta in serie limitata la Dyna Z Tigre (sigla di progetto Z16), con motore più potente, per venire incontro alla clientela più sportiva. Caratteristiche esteticheUno degli aspetti più interessanti della Dyna Z è la sua linea, molto arrotondata e aerodinamica, ispirata dal prototipo Dynavia del 1948. La parte più caratteristica è il frontale, con i tondi fari leggermente sporgenti in alto e con il paraurti che si apre al centro per ospitare il terzo faro centrale, che altro non è che un fendinebbia. L'insieme fa pensare ad un buffo muso da pesce, che dona simpatia all'aspetto della vettura. Tra l'altro, l'intero frontale è incorporato nel coperchio del cofano motore: sollevandolo, l'intero frontale si ribalta e lascia la meccanica completamente a nudo. MeccanicaLa Dyna Z montava la stessa meccanica delle ultime Dyna X, vale a dire un bicilindrico boxer orizzontale raffreddato ad aria da 851 cm³, in grado di erogare una potenza massima di 42 CV a 5000 giri/min. La trazione è anteriore e il cambio era manuale a 4 marce. I freni sono a tamburo sulle quattro ruote, mentre le sospensioni erano anteriormente a ruote indipendenti e posteriormente a ruote semi-indipendenti. Sui due assi erano poi montati quattro ammortizzatori telescopici. Voci correlateAltri progetti
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