Simca Aronde
La Aronde era un'autovettura di fascia media prodotta dal 1951 al 1963 (in commercio fino al 1964) dalla Casa automobilistica francese SIMCA. Storia e profiloGenesi e debuttoIl piemontese Enrico Pigozzi, patron della Simca, dopo aver prodotto per circa vent'anni vetture Fiat su licenza, cominciò a sentire il desiderio di distaccarsi dalla produzione della Casa torinese per darsi invece alla produzione di autovetture proprie. Corpo vettura e abitacoloLa 9 Aronde è caratterizzata da una calandra a forma di podio, più bassa alle estremità (per lasciare spazio ai grandi fari circolari) e più alta al centro. Su di essa campeggiava lo stemma della Casa su fondo nero (uno degli elementi distintivi dei modelli del 1951). I copricerchi erano completamente lisci, senza alcuno stemma o simbolo, mentre la fiancata era massiccia, ma allo stesso tempo morbida, grazie alle linee tondeggianti: la coda sfuggente era caratterizzata da piccoli fari. Sotto il sinistro vi era il bocchettone del serbatoio. Il lunotto era piuttosto piccolo e non garantiva una buona visibilità posteriore. Struttura e meccanicaMolte fonti ipotizzano che se al posto della Aronde la Simca avesse prodotto una nuova Fiat su licenza, questa sarebbe stata la Fiat 1400, per via di alcuni aspetti che accomunavano la francese e l'italiana. Tra questi va senz'altro citata la struttura a scocca portante, una soluzione che la Fiat stava introducendo proprio con la "1400" , e che nel caso della Aronde era costituita da scatolati in lamiera indeformabile. EvoluzionePrima serie: la 9 ArondeLa prima serie della Aronde è spesso indicata con la denominazione 9 Aronde: la sua produzione venne avviata subito dopo il suo lancio, avvenuto nella tarda primavera del 1951. Nel settembre del 1951, la Aronde partecipò al suo primo Salone dell'automobile, quello di Parigi, dove nonostante la vettura non fosse più una novità, calamitò ugualmente a sé una nutrita schiera di pubblico. Per l'occasione, la vettura subì il primissimo aggiornamento dalla sua entrata in produzione, consistente nella già citata adozione della coppia conica ipoide in luogo della coppia conica classica. Vi furono inoltre anche altri lievissimi aggiornamenti, per esempio ai rivestimenti dei sedili, che ora erano in tessuto bordato di similpelle. Nel marzo del 1952, vi furono altre lievi modifiche, come la batteria spostata da sotto i sedili a sotto il cofano motore, e alcuni aggiornamenti di dettaglio alla strumentazione. Comparve anche la denominazione Aronde in corsivo sulla plancia. Nel mese di aprile fu posta in listino la 9 Sport, una coupé dalla linea assai gradevole, ma ancora strutturalmente superata perché basata sul telaio (e anche sulla carrozzeria) della Simca 8 Sport, dalla quale differiva per il motore di origine Fiat leggermente rivisto e in grado di erogare 51 CV, permettendo alla vettura una velocità massima di 135 km/h. Non si trattava quindi di una vera derivata della Aronde, quanto piuttosto di una 8 Sport con motore della Aronde, benché rivisitato. Fu solo tre mesi dopo, nel mese di luglio, che questo modello venne riproposto in versione totalmente riprogettata: stavolta, la vettura poté contare su una struttura monoscocca e su alcune novità di carrozzeria, come i passaruota posteriori dal disegno più schiacciato e la comparsa dei deflettori sulle superfici vetrate laterali. Al Salone di Parigi di quell'anno, la gamma della 9 Aronde si estese con l'arrivo di altre interessanti versioni, ossia la versione Commerciale e la Messaggère, destinate al trasporto di merci e con portata massima di 500 kg. Sempre al Salone di Parigi, fu presentata in anteprima la Grand Large, una gradevole versione coach (berlina a due porte) con verniciatura bicolore, ma per la cui commercializzazione si sarebbe dovuto attendere ancora un anno. Sia la Grand Large che la 9 Sport furono disegnate e realizzate dalla carrozzeria Facel Metallon (che di lì a pochissimo avrebbe dato origine alla Casa automobilistica Facel Vega). Ma non finì lì, perché anche la berlina ricevette alcuni aggiornamenti di dettaglio, per esempio nell'abbassamento del baricentro del corpo vettura, utile a migliorare la tenuta di strada; contemporaneamente, vennero aggiornati i sedili, ora più confortevoli, mentre il paraurti posteriore divenne in tre parti. Il successo, tiepido nel primo anno di produzione, cominciò a crescere a ritmi sempre più sostenuti negli anni a venire: la Aronde, insomma, piaceva. Alla fine del 1952, i tempi di attesa per una berlina erano cresciuti a cinque mesi. Nel 1953, la 9 Aronde fu ristilizzata in alcuni particolari, tra cui la calandra che divenne ad arco e i copricerchi che recavano la S come iniziale della Casa. Meccanicamente invece rimaneva invariata, a parte alcuni dettagli, come la nuova frizione, più robusta, un nuovo sterzo di tipo epicicloidale, nuovi ammortizzatori e un ponte posteriore rinforzato. La gamma subì alcune variazioni: la berlina venne ora proposta in due livelli di allestimento, denominati Quotidienne (livello di base) e Luxe; vi fu anche l'ingresso della Aronde in versione camionetta, mentre la Grand Large entrò finalmente nei listini Simca dopo un anno di attesa e la 9 Sport cambiò denominazione in Coupé de Ville, proposta a un prezzo assai più ribassato rispetto all'anno prima. Seconda serie: la Aronde 90ASe la sigla 9 Aronde si riferiva alla prima serie, la sigla Aronde 90A si riferiva invece alla seconda serie, introdotta il 6 ottobre del 1955. La nuova serie si differenziava esteticamente dalla precedente sempre per il frontale, su cui spiccava una nuova e larga calandra di forma triangolare, costituita da due baffi che sconfinavano nei parafanghi anteriori, andando a inglobare gli indicatori di direzione; posteriormente, le novità stavano invece nei parafanghi allungati all'indietro fino a sporgere leggermente dalla sagoma della coda e a costituire un accenno di pinne. Internamente comparvero nuovi sedili con imbottiture in caucciù, la pancia divenne bicolore e il tachimetro divenne tondo (prima era a forma di mezzaluna), mentre scomparve la levetta dello starter, poiché la nuova aronde era dotata di starter automatico. Meccanicamente fu montato il nuovo motore Flash, sempre a 4 cilindri, ma della cilindrata di 1290 cm³, e con potenza massima salita da 45 a 48 CV di potenza massima sulle versioni berlina (le versioni per trasporto di merci utilizzavano un motore Flash con potenza lasciata a 45 CV per privilegiare la coppia motrice ai bassi regimi). La velocità massima sfiorava così i 130 km/h. In realtà, a essere pignoli, il distacco tra la prima e la seconda serie della Aronde non fu così netto: infatti, come già visto, gli ultimi esemplari della 9 Aronde, prodotti nel mese di settembre, furono equipaggiati già con il motore Flash, pur conservando tutti i tratti stilistici delle Aronde aggiornate l'anno prima. Anche questi esemplari vennero siglati con il codice 90A, per cui, tirando le somme, si evince che non tutte le 90A erano Aronde appartenenti alla seconda serie. Questa stranezza si spiega con il fatto che la Simca, pur avendo già messo a punto e presentato il motore Flash non aveva ancora ricevuto le attrezzature atte allo stampaggio dei nuovi lamierati, a causa di un ritardo avuto dalla ditta che le costruiva. Per smaltire le prime scorte dei nuovi motori Flash, quindi, si decise di montarli sulla ultime 9 Aronde. In ogni caso, grazie all'arrivo del nuovo motore da 1.3 litri, la seconda generazione della media francese viene spesso indicata anche come Aronde 1300. Con l'arrivo della nuova gamma nota anche con il nome di linea Océane, le vendite salirono ulteriormente, anche per quanto riguarda gli esemplari destinati ai mercati esteri. Uno dei motivi di tale successo stava anche nell'efficace, anche se dispendiosa, campagna pubblicitaria di cui la Aronde è stata oggetto nel corso della sua carriera commerciale. Tale campagna pubblicitaria era talmente assidua da poter essere accostata, senza timore di esagerare, a quella di trent'anni prima voluta da André Citroën per promuovere i suoi modelli e il suo marchio. Nel 1956, la Week-End venne sostituita dalla Océane, stavolta non più una denominazione generica attribuita a un'intera gamma, ma che andò invece a indicare un singolo modello. La Océane era anch'essa una spider come la sua antesignana, ma dotata di un parabrezza panoramico all'americana. Si trattò di fatto dell'unica vettura francese di fascia media a montarlo. Assieme alla Océane debuttò anche la http://www.cars-pics-db.com/pics/simca/simca-aronde-plein-ciel/simca-aronde-plein-ciel-10.jpg[collegamento interrotto], una coupé destinata invece a prendere il posto della Coupé de Ville. Sempre nel 1956 esordirono altre due versioni, queste ultime destinate al top di gamma: da una parte la Elysée Matignon, una variante bicolore della Elysée riccamente equipaggiata grazie alla presenza dei poggiatesta, dell'autoradio e di un orologio curiosamente montato sul mozzo del volante. Il suo motore era il Flash Spécial da 57 CV in luogo di quello normale da 48 CV; più o meno nello stesso periodo debuttò anche un'altra versione di lusso, denominata invece Rue de la Paix[collegamento interrotto], praticamente una Grand Large (era infatti con carrozzeria berlina a due porte), ma con allestimento ancor più curato e lussuoso, analogo a quello della Elysée-Matignon. A questo punto, la gamma della Aronde seconda serie fu costituita da ben 11 versioni, contando anche le versioni commerciali, che proprio nel 1956 si arricchirono a loro volta con l'arrivo della Intendante Bâchée Archiviato il 3 agosto 2016 in Internet Archive., praticamente una versione pick-up con sponde alte e telone di copertura. Nel 1958, anche la serie 90A si apprestò a uscire di produzione per lasciare campo libero alla terza serie. Non vi furono quindi novità di rilievo per la 90A: l'unico evento che poteva riguardare la Aronde fu l'apertura dello stabilimento di Poissy, ex-proprietà della Ford SAF, la quale, dopo essere stata rilevata e assorbita dalla stessa Simca, vide il suo sito di assemblaggio completamente ristrutturato e ampliato per adattarsi alle diverse esigenze della Casa di Nanterre. Poco tempo dopo, la serie 90A uscì di produzione. Terza serie: Aronde P60La terza serie della Aronde, denominata P60, venne svelata alla stampa il 30 agosto del 1958: rispetto alla 90A cambiarono in maniera decisa tutti i lamierati, specie nella parte anteriore, dove la vecchia calandra formata da due "baffi" disposti a V rovesciata lasciò il posto a una nuova calandra ovoidale, inserita in un muso leggermente proteso in avanti e con un cofano più spiovente rispetto a prima. Nuovi anche i gruppi ottici anteriori, sempre tondi ma di nuovo disegno, mentre i paraurti ricevettero rostri rivestiti in gomma. Anche la coda, pur mantenendo la stessa impostazione generale della 90A, fu oggetto di rivisitazioni. All'interno, l'abitacolo divenne più spazioso e fu reso anche più luminoso grazie all'ampliamento delle superfici vetrate, mentre la strumentazione adottò il nuovo tachimetro a sviluppo orizzontale chiamato Simcascope. Dal punto di vista meccanico non vi furono variazioni di sorta: fu mantenuto quindi il motore Flash da 1.3 litri e nei diversi livelli di potenza. Le versioni proposte per la nuova gamma erano: Elysée e Grand Large (48CV), Monthléry (57 CV) e Monaco (una nuova versione, anch'essa con carrozzeria a due porte senza montante come la Grand Large e con motore 1.3 da 57 CV). Non mancarono anche le nuove versioni Océane e Plein Ciel. Le versioni commerciali per trasporto di merci mantennero inizialmente la vecchia carrozzeria con frontale a due "baffi". Nel settembre 1958 fu introdotta una nuova versione di base, la DeLuxe 6, caratterizzate dalla stessa carrozzeria della 90A, ma con il motore da 1089 cm³ da 40 CV mutuato direttamente dalla "nostra" Fiat 1100/103, sebbene con alcuni aggiornamenti (come i cinque supporti di banco) che gli fecero guadagnare il diritto all'appartenenza ai motori Rush. Vi fu anche una seconda versione caratterizzata dalla carrozzeria della serie precedente: tale versione, denominata invece Super De Luxe, era però equipaggiata con il motore Flash da 48 CV. Un mese dopo, vi fu la presentazione della P60 al pubblico, tenutasi al Salone di Parigi del 1958, il primo a essere stato inaugurato dal neo-presidente francese Charles de Gaulle. Il 1958 fu anche l'anno in cui la Chrysler entrò nel capitale della Simca. Grazie alla partecipazione del colosso statunitense, la Aronde poté essere esportata anche oltreoceano. Il 1959 fu l'anno che registrò il record di produzione per la Aronde, con ben 194.553 esemplari, pari a un esemplare ogni tre minuti per 365 giorni! Per nulla pago di tali soddisfacenti risultati, il patron Pigozzi organizzò una prova di basso consumo, in cui una P60 De Luxe 6 avrebbe dovuto percorrere 607 km con quattro persone a bordo. Il risultato fu decisamente incoraggiante, con la vettura che riuscì a consumare appena 6.38 litri ogni 100 km, un risultato eccellente per l'epoca. Si arrivò così al nuovo Salone di Parigi, dove vi fu una significativa novità motoristica che andò anche a modificare la gamma stessa. Tale novità fu rappresentata dal debutto dei nuovi motori Rush, consistenti in edizioni aggiornate dei precedenti due motori da 1.1 e da 1.3 litri, sempre da 1090 e da 1290 cm³ di cilindrata, ma con alcuni aggiornamenti, tra cui l'albero a gomiti a 5 supporti di banco. Quanto alla gamma, sparirono le versioni De Luxe 6 e Super De Luxe, sostituite rispettivamente dai modelli Etoile 6, con motore Rush da 1.1 litri e con potenza passata da 40 a 42 CV, ed Etoile 7, equipaggiata invece dal nuovo Rush con potenza salita da 48 a 52 CV. Quanto alle versioni già esistenti, la Elysée e la Grand Large, i loro motori passarono anch'essi da 48 a 52 CV, mentre le versioni più potenti si avvalsero del motore Rush Super, la cui potenza salì da 57 a 62 CV. Tra queste vi sono le versioni Plein Ciel e Océane, le quali vennero tra l'altro proposte in due livelli di allestimento, anziché uno solo. Tra le altre novità degne di nota, va citata la Ranch, una versione break con allestimento di lusso, caratterizzata dalla verniciatura bicolore e dalla presenza del motore Rush Super da 62 CV. Quanto alle versioni commerciali, anch'esse ricevettero il nuovo frontale delle P60 e vennero inoltre equipaggiate con il motore Rush Service da 48 CV. Riepilogo caratteristicheDi seguito vengono mostrate le caratteristiche relative alle varie versioni costituenti la gamma Aronde durante i suoi tredici anni di produzione. I prezzi riportati sono in franchi francesi e si riferiscono al momento del debutto nel mercato interno. I modelli introdotti a partire dal 1960 sono espressi in nuovi franchi, la valuta francese in vigore a partire dal 1º gennaio 1960 (1 nuovo franco = 100 vecchi franchi).
CitazioniUna Simca Aronde è una delle vetture utilizzate dallo Sciacallo nel romanzo Il giorno dello sciacallo (romanzo) di Frederick Forsyth Bibliografia
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