Palazzo dell'Anagrafe
Il palazzo dell'Anagrafe, noto in passato come palazzo del Governatorato, è un palazzo di Roma sito nel rione Ripa, sede del Municipio Roma I. Storia![]() L'edificio fu progettato dagli architetti Ignazio Guidi, Cesare Valle e Vincenzo Fasolo (che lavorò sui progetti di Valle) su un'area occupata precedentemente dall'ospizio di Santa Galla e dall'omonima chiesa adiacente alla casa dei Crescenzi, su commissione del governatorato di Roma, da cui prese inizialmente il nome.[1] La zona del Foro Boario infatti era già stata al centro di importanti opere di demolizione nel corso degli anni '30 per rimuovere l'intero quartiere di origine medievale e sostituirlo con diversi edifici della pubblica amministrazione. La prima pietra fu posata il 21 aprile 1936 alla presenza di Benito Mussolini.[2] Durante i lavori di costruzione, che si protrassero fino al 1939, furono scoperti numerosi horrea del porto fluviale.[3] Al suo interno è conservato l'affresco Carnevale Romano di Orfeo Tamburi.[4] All’interno si trova anche la decorazione parietale Forma Urbis (Pianta di Roma), in marmo giallo venato e mosaico, disegnata dall'artista romano Duilio Cambellotti (1876-1960) nel 1938; le dimensioni sono 440 cm di altezza e 330 cm di larghezza. DescrizioneL'edificio è a pianta rettangolare e si sviluppa lungo via Luigi Petroselli, tra via di Ponte Rotto e via del Foro Olitorio, ed ha due ingressi: quello principale su via Petroselli e quello riservato ai dipendenti su lungotevere dei Pierleoni. Sulla facciata principale è infissa una targa in marmo recante un bassorilievo raffigurante la lupa capitolina e un'iscrizione che commemora l'inaugurazione del palazzo nel 1939. Note
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