Apprendista presso un decoratore a Milano dove si trasferisce verso i vent'anni, si iscrive più tardi all'Accademia di Belle Arti di Brera. Sin dalle prime prove si orienta verso la decorazione ad affresco: con tale tecnica esegue i ritratti di Masaccio e Giovanni Bellini (originariamente collocati nei loggiati del Palazzo di Brera a Milano e oggi dispersi) che gli valgono nel 1893 e 1894 il Premio Mylius. È presente con regolarità alle esposizioni braidensi fino al 1900; nell'ambito della sua produzione pittorica si segnalano in particolare i soggetti sacri, le scene di genere e i ritratti di Luigi Sabatelli, Giacomo Mantegazza e Enrico Zanoni (già Milano, Società Artisti e Patriottica).