Olga Álava (Guayaquil, 14 febbraio 1988) è una modella ecuadoriana, vincitrice del concorso Miss Terra 2011.
È la prima rappresentante dell'Ecuador a vincere il titolo.[2] Prima di lei era riuscita a fare meglio soltanto Jennifer Pazmiño che si era classificata al secondo posto a Miss Terra 2010 che si era tenuto in Vietnam.[3][4]
Nata a Guayaquil, Olga Álava ha studiato la lingua cinese dopo essere rimasta affascinata dalla cultura orientale, che conosceva per essere stata spesso in Cina per aiutare l'attività dei propri genitori.[5][6]
Dopo essere stata eletta rappresentante dell'Ecuador per Miss Terra 2011, Olga Álava ha vinto il concorso il 3 dicembre 2011 presso il Teatro dell'università delle Filippine a Diliman, Quezon City nelle Filippine.[7] Grazie al titolo, la modella è diventata portavoce per Miss Earth Foundation e per il programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP).[8]
Note
- ^ a b Miss Ecuador 2011 Olga Alava, in Miss Earth, 3 dicembre 2011. URL consultato il 3 dicembre 2011.
- ^ abs-cbnnews.com News, PH bet finishes 3rd in Miss Earth 2011, in ABS-CBN, 4 dicembre 2011. URL consultato il 3 dicembre 2011.
- ^ News, La ecuatoriana Olga Alva es la más bella de la Tierra, in EFE, 3 dicembre 2011. URL consultato il 4 dicembre 2011.
- ^ Costa Rica News, The Ecuadorian Olga Alva is the most beautiful of the Earth, in Costa Rica Hoy, 3 dicembre 2011. URL consultato il 4 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2011).
- ^ RPP News, Olga Alva es coronada como la más bella de la Tierra, in Radio Programas del Perú, 3 dicembre 2011. URL consultato il 4 dicembre 2011.
- ^ Peru News, Ecuatoriana gana el certamen Miss Tierra, in Noticias Perú/La República Peru, 3 dicembre 2011. URL consultato il 4 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2011).
- ^ Mittra Anwesha, Miss Ecuador crowned Miss Earth 2011, in Times of India, 3 dicembre 2011. URL consultato il 3 dicembre 2011.
- ^ EFE News, Ecuadorian Olga Álava proclaimed Miss Earth., in TERRA NETWORKS PERÚ, S.A., 3 dicembre 2011. URL consultato il 4 dicembre 2011.