Ogerio AlfieriOgerio Alfieri (1230 circa – 1294 circa) è stato uno scrittore italiano, autore di una Cronaca della città di Asti. BiografiaOgerio Alfieri apparteneva al ramo Alfieri dei consignori di Mombercelli, una delle famiglie nobili ghibelline più importante di Asti. La Cronaca«Sebbene la città di Asti subì molti danni dagli imperatori, dai sommi pontefici, dal vescovo e dalla chiesa di Asti , dalla contessa Alasia (Adelaide), dai marchesi del Monferrato, dai conti di Biandrate, dai marchesi del Vasto, dai conti di Savoia, dal signor Carlo (I d'Angiò) fratello del re di Francia (Luigi IX il Santo) e re di Sicilia, nonché conte di Provenza,dai castellani di Torresana, dai castellani di oltre Tanaro, dai castellani dell'Astisio, dagli Alessandrini, dai Milanesi, dai falsi cittadini astesi e da molte altre persone» La Cronaca di Ogerio Alfieri, consta di 44 brevi frammenti che vanno dall'origine della città di Asti, al leggendario ampliamento della città da parte di Brenno nel 380 a.C., passando per gli scontri col Barbarossa, all'espansione delle casane astigiane fino al 1294 (probabile anno di morte dell'autore). I brevi capitoli sono scritti in un latino chiaro e semplice, con un linguaggio distaccato, quasi notarile. In questi scritti compaiono già termini in lingua volgare, come Francia, guerra, gabia, quarterium, segnorìa. L'originale della Cronaca non è mai stato trovato, ma ne esistono una copia del XIV secolo e quattro copie posteriori tutte datate al XVI secolo. Quella più antica è inclusa nel Codex Astensis o de Malabayla. Delle quattro copie cinqucentesche, due sono state utilizzate dall'abate Malaspina nei suoi "Scriptores", una copia venne trascritta dal monaco cistercense Lorenzo Salvai, la quarta è conservata presso L'archivio di Torino. Il panorama politico al tempo di Ogerio AlfieriNel XIII secolo, il Piemonte presenta una certa stabilità politica, Asti è nel periodo massimo della sua espansione territoriale, e il cronista può compiacersi della grandezza del comune. Il governo ha una netta prevalenza popolare, con la presenza però, al contrario di molte altre realtà cittadine, di rappresentanti della nobiltà locale. Non a caso il capitolo 41 si intitola "Di alcuni cittadini pieni di falsità, ignavia e inganno", asserendo che: «...costoro talvolta fingono di fare qualcosa di buono per l'utilità del comune e tuttavia agiscono così per poter meglio rapinare e sottrarre in gran quantità gli averi del comune...» La pubblicazioneLa breve cronaca di Ogerio, probabilmente fa parte di una sua opera più vasta, che il poeta astigiano Antonio Astesano nel XV secolo aveva consultato interamente. Questa tesi è avallata da una postilla presente sulla copia della "cronaca", presso la biblioteca Consorziale Astense, fatta dall'abate Filippo Malabaila nel XVII secolo, che così annota: «Extracta de Cronca astensis edicta per Ogerium Alferium». La cronaca, venne trascritta nell'XI tomo dei Rerum italicarum Scriptores, e in seguito fu raccolta nel volume V degli Historiae Patriae Monumenta, ordinata dal re Carlo Alberto di Savoia nel 1848. Tra il 1903 e il 1906, su traduzione dei fratelli Ottolenghi, il prof. Vincenzo Ratti e alcuni studiosi astigiani, vennero pubblicati i frammenti di cronaca di Ogerio Alfieri con il Codex Astensis in lingua italiana. Bibliografia
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