Offensiva Vyborg-Petrozavodsk
L'offensiva Vyborg-Petrozavodsk è il nome dato ad un massiccio attacco sovietico diretto contro le posizioni finlandesi tra il 10 giugno ed il 9 agosto 1944, nell'ambito della guerra di continuazione e della seconda guerra mondiale. L'offensiva si compone in realtà di tre distinte operazioni: l'offensiva di Vyborg (10 - 20 giugno) e l'offensiva Virojoki-Lappeenranta (21 giugno - 15 luglio) furono lanciate dal Fronte di Leningrado del maresciallo Leonid Aleksandrovič Govorov lungo l'istmo di Carelia, mentre l'offensiva Svir–Petrozavodsk (21 giugno - 9 agosto) vide il Fronte della Carelia del maresciallo Kirill Mereckov investire le posizioni finlandesi sul fiume Svir e nella Carelia orientale. Sul piano militare l'operazione fu un successo per i sovietici, anche se incompleto: le principali linee di difesa finlandesi furono rotte ed i territori da questi occupati all'inizio della guerra riconquistati, ma la resistenza dei reparti finlandesi (rinforzati da unità tedesche) impedì ai sovietici di avanzare a fondo nella Finlandia meridionale. Molto più ampi furono gli effetti diplomatici dell'operazione: il crollo delle posizioni finlandesi convinse il governo di Helsinki dell'inutilità di continuare la lotta contro l'URSS e di riprendere le trattative per uscire dal conflitto, poi sfociate nell'armistizio di Mosca del 19 settembre 1944. Guerra nel NordL'evoluzione nettamente sfavorevole alla Germania delle operazioni belliche sul fronte orientale nell'inverno 1943-1944 provocò anche un indebolimento della situazione strategica della Finlandia, alleata del Terzo Reich nella guerra contro l'Unione Sovietica. La disfatta del Gruppo d'armate Nord, la fine dell'assedio di Leningrado e il ripiegamento dei tedeschi dietro la cosiddetta posizione Panther sul fiume Narva, privava i finlandesi della possibilità concreta di aiuto da parte dei reparti della Wehrmacht nell'eventualità di una grande offensiva sovietica[1]. Note
Bibliografia
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