Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato è una poesia scritta nel 1923 da Eugenio Montale. Apre l'omonima sezione nell'opera Ossi di seppia. Testo della poesiaNon chiederci la parola che squadri da ogni lato CommentoMontale si rivolge al consueto interlocutore invitandolo a meditare sulla crisi di certezze dell'uomo contemporaneo, che spesso cade nell'inganno di poter trovare una formula risolutiva (la parola che squadri da ogni lato) o una spiegazione sicura alle sue inquietudini e alle vicende della storia. Celebre rimase il monito finale: "Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo". In ultima analisi l'unica verità che è data all'uomo è la coscienza dell'impossibilità di avere qualche certezza, ovvero una coscienza in negativo, in un mondo indecifrabile e inconoscibile. Significativa è in tale ottica la scelta dell'autore di utilizzare i verbi al plurale, per sottolineare la condivisione di questa consapevolezza con l'intero genere umano. Note
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