Noi vogliam DioNoi vogliam Dio è un inno cattolico di tradizione popolare. Esso è la traduzione dell'inno francese Nous voulons Dieu, che fu composto in occasione del pellegrinaggio dalla Turenna a Lourdes dell'11 settembre 1882 da François-Xavier Moreau, parroco di Sorigny. François-Xavier Moreau fu autore sia della musica sia del testo, che rivendica il ruolo sociale del cattolicesimo, con espliciti riferimenti alla scuola, ai tribunali, al matrimonio e all'esercito. Il canto fu pubblicato in un opuscolo, che nel 1885 era già giunto alla 4ª edizione.[1][2] Queste rivendicazioni sono riprese dalla traduzione italiana, in cui si aggiunge anche il lavoro come campo di santificazione. Durante la Resistenza i partigiani delle Brigate Garibaldi, organizzate dal Partito Comunista Italiano, cantarono una versione satirica e irriverente dell'inno cattolico. Questo canto fu diffuso nel Novarese e nel Piacentino.[3] UtilizzoNel film Il Marchese del Grillo viene anacronisticamente citato come inno dello Stato Pontificio, dato che dalle parole del testo e dalla data di composizione si coglie chiaramente come la sua origine si dati all'Italia postunitaria, di fine Ottocento o di inizio Novecento, all'epoca dei contrasti fra Stato e Chiesa, esprimendo l'auspicio di una ricristianizzazione della società italiana. Un altro anacronismo è il suo utilizzo come brano processionale nel film Rapito, in una scena ambientata nel 1870. È tuttora usato come canto liturgico, specialmente durante le processioni. TraduzioniEsistono di quest'inno traduzioni in altre lingue, con un numero variabile di strofe:
Note
Bibliografia
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