Nisargadatta MaharajSri Nisargadatta Maharaj, al secolo Maruti Kampli (Mumbai, 17 aprile 1897 – Mumbai, 8 settembre 1981), è stato un maestro spirituale indiano. BiografiaNisargadatta nacque Maruti Kampli a Mumbai il 17 aprile 1897 da Shivramant Kampli e Parvati Bai. Suo padre, Shivramant, lavorava come domestico a Mumbai e in seguito divenne un contadino in un villaggio chiamato Kandalgaon. Maruti Kampli trascorse la sua infanzia a Kandalgaon non lontano da Mumbai con i suoi due fratelli, quattro sorelle e genitori profondamente religiosi. Nel 1915 - dopo la morte del padre, per sostenere la sua famiglia - seguì il fratello maggiore e si trasferì a Mumbai. Inizialmente lavorò come giovane impiegato in un ufficio, ma presto aprì un piccolo negozio vendendo principalmente bidi (sigarette arrotolate in foglie) e successivamente ebbe otto negozi al dettaglio. Nel 1924 sposò Sumatibai ed ebbero tre figlie e un figlio. Nel 1933, il suo amico Yashwantrao Baagkar lo presentò al suo guru, Siddharameshwar Maharaj, maestro dell'Inchageri Sampradaya, un ramo della Navnath Sampradaya, discendenza diretta dell'Adi-Guru Dattatreya. Questa fu la svolta decisiva della sua vita. Seguì fedelmente il suo maestro (o guru, letteralmente "colui che dissipa il buio") Sri Siddharameshwar Maharaj sino al suo Mahasamadhi (morte di un saggio realizzato) nel 1936. Il suo guru gli disse: “Non sei quello che credi di essere”. Siddharameshwar lo iniziò alla non-dualità dell'advaita vedanta attraverso la scuola Inchageri Sampradaya, dandogli istruzioni sulla meditazione, l'autoindagine (Chi sono io?) e il mantra Aham Brahmasmi (“Io sono Brahman”, l'Assoluto) che Maruti iniziò immediatamente a recitare. Dopo il Mahasamadhi di Sri Siddharameshwar Maharaj nel 1936 Maruti raggiunse moksha (liberazione). Dopo un periodo passato sull'Himalaya ritornò presso la sua famiglia a Mumbai. Trovò che i suoi otto negozi erano scomparsi eccetto uno ma non ne fu affatto scosso e decise che un negozio era sufficiente per i suoi bisogni materiali. Tra il 1942 e il 1948 subì due perdite personali. La prima fu la morte della moglie Sumatibai, seguita dalla morte della figlia. Cominciò a dare iniziazioni nel 1951, dopo una rivelazione personale del suo guru, Siddharameshwar Maharaj. Migliaia di discepoli provenienti da diverse parti del mondo hanno avuto la grazia di ricevere l'iniziazione (Nama Mantra), mentre continuava a fornire la più alta conoscenza spirituale a ogni serio ricercatore. Continuò a fare il tabaccaio vendendo bidi - sigarette di foglie arrotolate - dispensando i suoi insegnamenti presso la sua casa. Maurice Frydman - un ingegnere polacco - dopo essere stato per diverso tempo discepolo di Ramana Maharshi nel suo ashram, aver seguito Jiddu Krishnamurti nei suoi spostamenti e collaborato con Gandhi, arrivò a Khetwadi Lane, nella casa di Nisargadatta, nel 1965. Rimase quanto più gli era possibile con Maharaj; imparò l’hindi ed il marathi e dopo aver trascritto i dialoghi a cui assisteva, scrisse il best-seller mondiale “I am that” (Io sono Quello). Nisargadatta Maharaj lasciò la sua forma fisica a causa di un cancro alla gola nel 1981. L'insegnamentoSri Nisargadatta Maharaj è considerato uno dei più rappresentativi esponenti della metafisica non dualistica dell'Advaita Vedanta rispettato e venerato anche in Occidente. Tenne discorsi in forma di domande e risposte nel suo umile appartamento in Khetwadi Lane, a Mumbai, dove creò un soppalco in una stanza per ricevere discepoli e visitatori. Questa stanza veniva utilizzata anche per i bhajan (canti devozionali), sessioni di meditazione e discorsi. Secondo Timothy Conway, l'unico soggetto di Nisargadatta era la nostra reale identità come Consapevolezza Assoluta senza nascita-senza morte, infinita-eterna è Parabrahman (l'Assoluto), e la coscienza universale emanata spontaneamente da esso tramite l'Om (Aum) è la Sua virtuale molteplicità. Per Maharaj - e tutta la metafisica - il nostro “problema” (immaginato) è l'identificazione con il corpo-mente. Presumiamo di essere delle individualità ma - originariamente e fondamentalmente - non siamo un individuo, siamo intrinsecamente sempre e solo l'Assoluto. Sri Nisargadatta Maharaj spiega:
Opere tradotte in italiano
Note
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