iso: isotopo NA: abbondanza in natura TD: tempo di dimezzamento DM: modalità di decadimento DE: energia di decadimento in MeV DP: prodotto del decadimento
Il niobio, noto in passato anche col nome di columbio perché scoperto insieme al tantalio nel minerale columbite, è l'elemento chimico di numero atomico 41 e il suo simbolo è Nb. È il secondo elemento del gruppo5 del sistema periodico (collocato tra il vanadio e il tantalio); fa quindi parte del bloccod ed è un elemento di transizione della seconda serie (5°periodo). È un metallo piuttosto raro, tipicamente duttile, di colore grigiastro.
Presente nella columbite, da cui il nome che gli fu inizialmente attribuito, viene principalmente impiegato nella produzione di leghe metalliche speciali e in saldature ad elevata resistenza.
Caratteristiche
Il niobio è un metallo duttile grigio lucente che assume una sfumatura bluastra quando rimane esposto all'aria a temperatura ambiente per tempi prolungati. Le proprietà chimiche del niobio sono sostanzialmente simili a quelle del tantalio, che appartiene al suo stesso gruppo della tavola periodica degli elementi; questa somiglianza nella reattività di Nb e Ta è dovuta al fatto che le loro dimensioni sono per lo più identiche, fenomeno che è possibile spiegare con la contrazione lantanidica.
Anche a temperature non elevate, viene lavorato in atmosfera inerte, dato che già a 200 °C tende a subire ossidazione.
Il niobio ha molteplici applicazioni: è un componente di alcuni acciai inossidabili e di leghe di metalli non ferrosi; molte di queste leghe sono contraddistinte da un'elevata robustezza e sono impiegate nella realizzazione di condotti. Tra gli altri usi rientrano:
solitamente in lega, per via del suo colore blu è usato anche come motivo estetico in piercing e gioielleria[senza fonte]. Nel 2003 è stato utilizzato nella coniazione della moneta bimetallica (argento e niobio) da 25 €, commemorativa dei 700 anni della città di Hall in Tirol, sede dell'antica zecca del Tirolo e poi dell'Impero austro-ungarico. Altri stati stanno seguendo l'esempio dell'Austria nell'uso del niobio in numismatica. La Münze Österreich, la zecca austriaca, nel 2006 ha usato questo metallo, in lega con l'argento, per una moneta da 25 €, commemorativa del sistema di posizionamento europeo;
in leghe ad alta purezza con ferro, nichel e cobalto viene impiegato in ambito aeronautico e aerospaziale per la realizzazione di parti di motori jet, parti di razzi e strutture resistenti alle alte temperature. Nelle missioni del Programma Gemini si è fatto ampio uso di questo materiale;[senza fonte]
Il niobato di litio, cristallo uniassico, ha la proprietà elettroottica di cambiare il proprio indice di rifrazione in funzione della tensione a esso applicata. Questo effetto è sfruttato per costruire modulatori elettroottici per i trasmettitori di sistemi di telecomunicazioni in fibra ottica ad alta capacità (100 Gbit/s e oltre).[1][2]
Il niobio diventa un superconduttore quando viene raffreddato al di sotto della sua temperatura critica, 9,25 K[senza fonte], che è la più alta tra i superconduttori elementari. Oltre a ciò, il niobio è un superconduttore di tipo II, per cui possiede un campo magnetico critico più elevato di altri metalli puri superconduttori. Leghe niobio-stagno e niobio-titanio sono usate per produrre gli avvolgimenti di magneti superconduttori capaci di produrre campi magnetici di elevatissima intensità.
Il niobio di altissima purezza è impiegato nella realizzazione di cavità risonanti superconduttive per acceleratori di particelle.
Dopo circa un secolo di controversia sul nome, nel 1950 la IUPAC decise di adottare ufficialmente il nome di niobio. L'uso del vecchio nome è tuttavia occasionalmente usato nell'industria metallurgica statunitense ancora oggi.
I minerali che contengono niobio contengono spesso anche tantalio. Grandi giacimenti di niobio sono stati trovati associati alle carbonatiti (roccecarbon-silicatiche) come costituenti del pirocloro. Brasile e Canada sono i principali produttori di minerali di niobio; altri siti con consistenti riserve di minerali di niobio sono in Nigeria, nella Repubblica Democratica del Congo e in Russia.
Il niobio che si trova in natura è composto da un solo isotopo, 93Nb. Il radioisotopo più stabile noto è 92Nb, che ha un'emivita di 34,7 milioni di anni. Seguono 94Nb (20 300 anni) e 91Nb (680 anni). Ne esiste anche un meta-stato avente energia di 0,031 MeV la cui emivita è di 16,13 anni[senza fonte].
Del niobio sono stati identificati altri 23 isotopi radioattivi, la maggior parte di essi si dimezza in meno di due ore con l'eccezione di 95Nb (35 giorni), 96Nb (23,4 ore) e 90Nb (14,6 ore).
Gli isotopi più leggeri dello stabile 93Nb decadono principalmente attraverso la cattura elettronica, quelli più pesanti invece preferiscono il decadimento beta. 104Nb, 109Nb e 110Nb decadono invece inizialmente tramite l'emissione di neutroni.
Precauzioni
I composti del niobio sono abbastanza rari da incontrare nella quotidianità; sono tuttavia tossici e dovrebbero essere maneggiati con la necessaria cautela. La polvere di niobio metallico irrita la pelle e gli occhi e può incendiarsi.
Il niobio non ha un ruolo biologico conosciuto.
Note
^Oclaro website, su oclaro.com. URL consultato il 27 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
(EN) Niobium, su periodic.lanl.gov, Los Alamos National Laboratory. URL consultato il 17 febbraio 2005 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2009).