Nino MilazzoAntonino Milazzo, detto Nino[1] (Biancavilla, 16 gennaio 1930 – Catania, 12 agosto 2021) è stato un giornalista italiano. BiografiaNato a Biancavilla, in provincia di Catania, nel 1930, cominciò la sua attività di cronista nel 1952 presso il quotidiano catanese Giornale dell'Isola, dove conobbe Giuseppe Fava.[2][3] La testata, divenuta successivamente L'Isola, cessò le pubblicazioni nel 1955, e poco tempo dopo sia Milazzo che Fava furono assunti da Espresso Sera, fondato nel capoluogo etneo l'anno successivo, nel 1956, su iniziativa degli imprenditori Domenico Sanfilippo e Salvatore Puglisi Cosentino.[3] Nel 1957, Milazzo passò a La Sicilia, diretto da Antonio Prestinenza.[2] Iscrittosi all'ordine dei giornalisti nel 1962, undici anni più tardi, nel 1973, approdò al Corriere della Sera, ma poco tempo dopo rientrò nuovamente a Catania per lavorare a La Sicilia.[2][1] Milazzo fu nuovamente assunto dal quotidiano milanese, dove lavorò dal 1978 al 1987 come caposervizio esteri, e ricoprì pure la carica di vicedirettore dal 1983.[2][4] In seguito venne chiamato da Mario Ciancio Sanfilippo che gli affidò il ruolo di condirettore responsabile de La Sicilia, che ricopre fino al 1989.[2] Esperto di politica internazionale, è poi stato vicedirettore vicario de L'Indipendente, in cui approdò nel 1991.[2] Milazzo ha altresì collaborato con Il Sole 24 Ore, con l'Europeo e con diversi programmi televisivi di Enzo Biagi.[5] Per la Sperling & Kupfer ha curato il libro Conversazioni sul Mezzogiorno. Dal 2000 al 2006, è stato direttore dell'emittente televisiva siciliana Telecolor del Gruppo Ciancio.[2] Nel 2009 ha pubblicato la sua autobiografia, Un italiano di Sicilia, edito da Bonanno, con prefazione di Francesco Merlo.[2] Dal 2013 al 2015 è stato presidente del Teatro Stabile di Catania.[2][6] Morì all'età di 91 anni il 12 agosto 2021 nella sua casa a Catania.[2] Opere
Note
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