Appartenente alla famiglia dei pittori Palizzi (i suoi fratelli Giuseppe, Francesco Paolo e Filippo sono stati pittori), dopo aver lavorato come armiere per i primi anni della sua vita a Napoli, nel 1842 si trasferì dai fratelli e studiò nella locale Accademia di belle arti.
Le prime sue tele sono soprattutto paesaggi, con tramonti o altre manifestazioni meteorologiche. Palizzi si impegnò poi nella rappresentazione dal vivo - en plein air - e fornì anche testimonianza di eventi, come terremoti ed eruzioni del Vesuvio.
Seguendo l'esempio del fratello Giuseppe, nel 1856 Nicola intraprese un viaggio che, con tappa a Roma e a Firenze, lo portò a Parigi, dove ebbe occasione di conoscere le innovazioni pittoriche della Scuola di Barbizon - di cui Giuseppe Palizzi era diventato un esponente - e i dipinti di Gustave Courbet. Nicola Palizzi ha fatto parte del gruppo di pittori della Scuola di Resìna tra cui Giuseppe De Nittis e Federico Rossano.
Oltre che per la sua opera di paesaggista, Nicola Palizzi è noto per essere stato uno degli illustratori - insieme al fratello Filippo - dell'opera Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti (1853), edita da Francesco De Bourcard, cui collaborarono scrittori e artisti napoletani dell'epoca. Tale opera rimane tuttora uno dei riferimenti di maggior valore, per lo studio dei caratteri e delle usanze popolari della Napoli, a metà Ottocento.
La Pinacoteca dei Musei civici di Vasto ha una sala intitolata a Nicola Palizzi, in cui sono esposte molte sue opere.
Opere all'Accademia di belle arti di Napoli
La Galleria dell'Accademia di belle arti di Napoli - dove si conserva la più importante collezione di opere di Nicola Palizzi - possiede gli oli su tela: Rocce con pantano (Avellino), 83x66,5 cm; Piano di Salerno presso Paestum con mandria di bufali, 95x24,5 cm; Paesaggio (Cava dei Tirreni), 76x64 cm (in deposito alla Galleria d'arte moderna e contemporanea - Roma); Sopra Sant'Agata o L'accampamento, 1866, 186x133 cm; Sopra Sant'Agata di Sorrento (bozzetto), 48x37,5 cm; Ponte (Avellino), 48x34,5 cm; La buona notizia, 64,5x86 cm; Lepre che fugge, 1869, 67,5x56 cm; Studio di rocce nel Beneventano, 61x48 cm; Alla Cava dei Tirreni, 79x52 cm; Sorrento, sole calante, 67,5x38,5 cm In provincia di Avellino, 67x38 cm; Costiera sopra Sant'Agata, al tramonto, 82,5x54 cm; Nei pressi di Benevento, 106x78,5 cm; Contadina in campagna a Capri, 83x48,5 cm; Sorrento: tramonto, 74x101 cm; Foresta di Fontainebleau, 54,5x45 cm; Capri veduta da Massa, 106,5x76 cm; Nei dintorni di Avellino, 44x24 cm.[1]
Galleria d'immagini
La pesca di sera, 1853[2], N. Palizzi dis, F. P. diresse, Martorana inc.
Paolo Ricci, I fratelli Palizzi: Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo, Busto Arsizio, Bramante, 1960, SBNIT\ICCU\NAP\0042686.
Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone (a cura di), La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli, Napoli, Banco di Napoli, 1971, SBNIT\ICCU\NAP\0178087.
(DE) Joachim Busse, Internationales Handbuch aller Maler und Bilhauer des XIX Jahrhunderts: Busse-Verzeichnis, Wiesbaden, Busse Kunst Dokumentation, 1977, p. 934, SBNIT\ICCU\RAV\0061213. Ad vocem
Vittorio D'Anelli, Histonium ed Il Vasto, Vasto, Cannarsa, 1992, SBNIT\ICCU\CFI\0262339.
Giovanna Di Matteo e Cosimo Savastano (a cura di), Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo Palizzi del Vasto, Sant'Atto di Teramo, Edigrafital, 1999.
(FR) Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays. 10: Mullert-Pinto Pereira, Paris, Gründ, 1999, p. 514, SBNIT\ICCU\VEA\0109024. Ad vocem
Giovanna di Matteo, Cosimo Savastano, Palizzi del Vasto: Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo, S. Atto (Teramo), Edigrafital, 1999, SBNIT\ICCU\RMS\0082789.
Maria Antonietta Picone-Petrusa (a cura di), Dal vero. Il paesaggismo napoletano da Gigante a De Nittis, Torino, Umberto Allemandi & C., 2002, ISBN88-422-1113-3.
Achille della Ragione - Collezione della Ragione, pag. 62 - 63 - Napoli 1997
Marina Minozzi, Biografie degli artisti, in Anna Coliva (a cura di), La collezione d'arte del Sanpaolo Banco di Napoli, Napoli, 2003, SBNIT\ICCU\TO0\1429073.